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26/04/2021 19:22:00

Da Marsala a Mazara. Le manifestazioni per il 25 Aprile

Festa della Liberazione commemorata ieri in diverse città della provincia di Trapani. Una ricorrenza, quella del 25 Aprile, che è stata celebrata nel rispetto delle norme anti-covid. Da Marsala a Mazara, ecco com'è andata.

 Marsala
Con una semplice cerimonia l’Amministrazione Grillo ha celebrato il 76esimo anniversario della Liberazione avvenuta il 25 aprile del 1945. La manifestazione odierna cui hanno preso parte il vice Sindaco Paolo Ruggieri, il Presidente del Consiglio comunale Enzo Sturiano e il Presidente della sezione marsalese dell’A.N.P.I. Giuseppe Nilo, ha avuto inizio con la scopertura di una nuova lapide, accanto a quella già esistente. Ciò per onorare la memoria di ulteriori tre partigiani che sacrificarono la loro vita per la liberazione dall’oppressione nazifascista e a cui si è risalti grazie agli studi e alle ricerche condotti dal Presidente della locale sezione dell’Anpi. Si tratta di Giuseppe Currò caduto a Borgo Fornari il 21 aprile 1945, di Pietro Giacalone perito a Gorizia il 30 settembre 1943 e di Antonino Marino trucidato a Napoli il 21 gennaio 1945. Dopo la scopertura della nuova Lapide le autorità presenti hanno deposto una corona d’alloro. A impartire la benedizione è stato l’arciprete Don Marco Renda.
Nei giorni scorsi il Sindaco Massimo Grillo era intervenuto in merito al gesto perpetrato in danno della targa che ricorda tre partigiane marsalesi sul lungomare Colonnello Maltese, nei pressi del parco giochi per bambini. “Una posizione isolata, che non rappresenta in alcun modo la comunità marsalese. Un gesto di stupidità davanti al quale la città reagisce con fermezza – ha affermato il Sindaco. Un atto vandalico che nella mente di chi lo ha partorito intende offendere la Resistenza e i suoi caduti. Nelle scorse settimane, inoltre, delle svastiche erano comparse tra le vie cittadine. Prontamente abbiamo provveduto a coprirle - sottolinea ancora il primo cittadino. Al di là delle svastiche, delle croci celtiche e degli slogan comparsi in passato per le vie del centro, MARSALA ha un'identità repubblicana, democratica e antifascista testimoniata dalla sua storia e dalla Medaglia d'oro al valor civile ricevuta nel 1960 dall’allora Presidente Gronchi”.


Mazara
 La deposizione di una corona di fiori dinanzi al Monumento ai Caduti da parte del sindaco Salvatore Quinci, accompagnato dai vigili urbani in alta uniforme e l'esecuzione del "Silenzio" in onore e memoria di chi è caduto per la Libertà hanno aperto la cerimonia del 76° anniversario della Liberazione dal nazifascimo che l'Amministrazione Comunale di Mazara del Vallo ha voluto organizzare in forma ristretta, per evitare assembramenti con la partecipazione delle autorità civivhe. militari e dell'Anpi, l'associazione nazionale dei partigiani italiani, sezione "Comandante Petralia" di Mazara.

Il vice presidente dell'Anpi Leandro Bianco ha tenuto il discorso celebrativo, lanciando il messaggio ai giovani affinché raccolgano il testimone dei valori di libertà e di contrasto ad ogni forma di autoritarismo e assolutismo. "La Liberazione - ha detto Bianco - è stato un processo che ha coinvolti comunisti, cattolici, liberali ma anche soldati che ad un certo punto non hanno più collaborato con il regime nazifascista comprendendone e per questo sono stati internati". Bianco ha sottolineato la particolare importanza di celebrare la Liberazione in questo periodo di emergenza sanitaria ed ha invitato tutti a non sottovalutare nuove spinte xenofobe che vanno individuate ed isolate. In buona sostanza la Liberazione non è la festa di una parte ma è la festa di tutti coloro che si sono opposti e si oppongono all'assolutismo e lottano per la libertà.

Catia Catania, in conclusione della manifestazione, ha letto i nomi dei partigiani mazaresi che sono morti in nome della Libertà inserendo anche quello di don Gaspare Morello, sacerdote, educatore e politico, primo presidente del Comitato provinciale di Liberazione.

Partanna
Nella ricorrenza del 76° anniversario della Liberazione, il sindaco Nicolò Catania assieme al Presidente del Consiglio Comunale, Massimo Cangemi, al Comandante dei Carabinieri della stazione di Partanna, Vincenzo Bonura, al Comandante dei Vigili Urbani, Giuseppe Mauro, e al Presidente dell’Associazione Combattenti e Reduci di guerra, Martino Li Causi, ha deposto una corona d'alloro alla lapide ai Caduti, in via Vittorio Emanuele, alla destra del Palazzo Municipale. Per l'emergenza sanitaria causata dal Covid – 19, la breve celebrazione non era aperta al pubblico e ha previsto la sola presenza di rappresentanza.
 «Celebriamo oggi la Festa della Liberazione; Liberazione che 76 anni fa si è manifestata e  oggi si materializza in un’Italia libera e democratica che non dobbiamo mai dare per scontata – sottolinea Nicolò Catania - ecco perché non vogliamo celebrare per consuetudine, ma per mantenere viva la memoria e il ricordo di un evento che costituisce uno dei passaggi più delicati e importanti della nostra storia. Abbiamo il dovere di ricordare l’ideale e il sacrificio della vita di uomini e donne che nel tempo si sono immolati per i valori di libertà che abbiamo silenziosamente ereditato, e custodirli quale patrimonio irrinunciabile. Dobbiamo oggi riscoprire questi valori e comprendere il loro significato più profondo; l’Amministrazione è impegnata da anni anche nella realizzazione di percorsi educativi all’interno delle scuole su memoria, legalità, educazione civica, proprio per non dimenticare e continuare a mantenere viva la coscienza oltre che la conoscenza di certi eventi. Concludo ringraziando quanti ogni giorno si impegnano con noi in questo difficile e importante percorso».

Paceco
Con una partecipazione ridotta e distanziata a causa dell’emergenza Covid-19, è stato celebrato anche a Paceco il 76° anniversario della Liberazione dal regime nazifascista.
In piazza Vittorio Emanuele, il Sindaco Giuseppe Scarcella e alcuni rappresentanti dell’Associazione Bersaglieri, dell’Associazione nazionale partigiani (Anpi), della locale Stazione dei Carabinieri, dei club Rotary Birgi-Mozia ed Interact, oltre al parroco don Vincenzo Basiricò, agli assessori e ad alcuni consiglieri comunali, hanno commemorato le vittime della Resistenza con la deposizione di una corona d’alloro presso il Monumento ai Caduti, dove da due anni è stata collocata una lapide in memoria di quanti persero la vita opponendosi all’oppressione nazifascista.
Nel corso del proprio intervento, il primo cittadino ha espresso l’augurio “che questa Festa della Liberazione possa essere anche il preludio della liberazione dal Covid e quindi di un ritorno alla normalità”.
La manifestazione è proseguita di fronte l’Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII”, per l’ultima iniziativa programmata nell’ambito della settimana dedicata al progetto “Cittadinanza attiva: una Paceco Green da Amare”: i ragazzi dell’Interact, affiancati dal Rotary e dall’Amministrazione, hanno sistemato piantine fiorite in un’aiuola presso l’isola ecologica del piazzale Martiri di Nassiriya ed hanno scoperto un pannello, sul tema ambientale, patrocinato dal Comune di Paceco.