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07/06/2021 12:00:00

Paceco, nulla di fatto per la sfiducia al sindaco

Si è conclusa con un nulla di fatto la seduta straordinaria del Consiglio comunale di Paceco, convocata per discutere la mozione di sfiducia al Sindaco, sottoscritta dai 6 consiglieri di opposizione Martorana, Catalano, Basiricò, Bongiorno, Cognata e Ricciardi.

Una questione pregiudiziale, sollevata in apertura di seduta dalla consigliera Ranno, ha portato al ritiro dell’atto deliberativo, a conclusione di un acceso dibattito riguardante il numero di consiglieri necessario per presentare una mozione di sfiducia, partendo dal fatto che la normativa regionale numero 35 del 1997 (al secondo comma dell’articolo 10) recita che la mozione di sfiducia al sindaco deve essere sottoscritta da almeno due quinti dei consiglieri, e i due quinti di 16 consiglieri corrispondono a 6,4.

Questo numero, secondo l’opposizione, andrebbe arrotondato per difetto riducendolo a 6, mentre il segretario generale (dopo una sospensione dei lavori per esaminare atti e casi precedenti) ha valutato che sei consiglieri firmatari non siano sufficienti per la validità dell’atto e ne occorrono 7.

La pregiudiziale è stata infine approvata dal Consiglio con otto voti favorevoli della maggioranza (Rosselli, Cafarelli, Gallo, Scarcella, Ingardia, Vasile, Maiorana e Ranno; assenti Asta e Ruggirello, quest’ultimo perché fuori sede) e sei voti contrari da parte dell’opposizione.

I promotori della mozione di sfiducia continuano comunque a propendere per il criterio dell’arrotondamento per difetto, sulla base di alcuni pareri raccolti nei giorni scorsi, e hanno annunciato un ritorno sulla questione nei prossimi giorni.

“Prendo atto della decisione del Consiglio comunale – commenta il Sindaco, Giuseppe Scarcella, al termine della seduta – anche se, con assoluta serenità, ero pronto a rispondere punto per punto alle contestazioni sollevate nella mozione di sfiducia; non le avevo approfondite nel corso della conferenza stampa che ho tenuto nelle scorse settimane – sottolinea – proprio perché avevo intenzione di parlarne direttamente in occasione di questa seduta straordinaria, ma non c’è stata la possibilità di farlo”.