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19/06/2021 06:00:00

Nove mesi di Massimo Grillo sindaco di Marsala. Ma ancora non ha partorito un'idea di città

 Sono trascorsi nove mesi dall’insediamento del sindaco di Marsala Massimo Grillo e di tutta la sua giunta, a cui si è aggiunta adesso quella Young e una serie di consulenti e di altre nomine che nemmeno il sindaco li ricorda a memoria.


Un bilancio lo si può fare, quello leggero che riguarda la normalità di una città che continua ad avere le strade molto sporche, i marciapiedi neri e con qualche basola sollevata, il verde pubblico non esistente nella programmazione della giunta e nemmeno una idea di sviluppo della città, che è chiamata ad avere un rapporto con il mare e anche con la natura.


Nessuna azione ambientalista, nessuna indicazione specifica per la cultura e la sua diffusione.
Spiace pure elencarle le cose, ovvie e semplici, che fanno di una città un posto piacevole e vivibile. Proprio il quasi ritorno alla normalità avrebbe dovuto trovare l’amministrazione pronta ad offrire ai propri cittadini una qualità migliore degli eventi, e delle condizioni di vita, anche in termini di servizi.


Cosa si è fatto allora?
Si è pensato, intanto, di assicurarsi meno nemici possibili, mettendo tutti dentro e cercando ad ognuno di dare un ruolo, seppure insignificante.
Tante persone alla comunicazione, poche attente a quello che accade in città, tante persone che negli anni si sono riciclate da un sindaco all’altro perché oltre lo stipendio c’è da portare a casa una serie di eventi e allora l’occasione non si può mancare.
Il turismo, di cui tutti parlano, manca non solo di programmazione ma anche di visione, non sarà certo un evento estemporaneo e nemmeno la ripetizione pasticciata di qualcosa di già visto che farà di Marsala attrazione turistica, non basterebbe un solo articolo per elencare tutte le cose che fanno di un luogo città turistica.


Nove mesi bastano per poter dire che sicuramente lavorano e tanto
, come tengono a sottolineare tutti gli assessori, ma i cittadini non hanno visto nulla, manca l’ordinario. Nove mesi sono già sufficienti per dire che il biglietto da visita è scadente.


Davanti alle criticità tutte le amministrazioni si nascondono dietro al fenomeno delle casse in rosso, vecchia storia. Chissà se si ci ricorda delle casse quando è il momento di nominare qualcuno.