Non è proprio un territorio a misura di bambino quello dell’ex provincia di Trapani.
Un non certo ambito 76° posto sui 107 gradini provinciali italiani – monitorati dall’ultimo studio in ordine di tempo, pubblicato dal Sole 24 ore nei giorni scorsi – tocca al trapanese, a riguardo del benessere complessivo di cui godono, nella vita quotidiana, i più piccoli, i giovani e gli anziani.
I 12 PARAMETRI DEL BABY BENESSERE – Per giungere alle conclusioni sopra accennate lo studio ha preso in esame una serie di voci, dodici per l’esattezza, analizzate e ordinate secondo una media che ha prodotto una classifica delle province, o ex tali, a livello nazionale:
1. TASSO DI FECONDITÀ
2. SCUOLE ACCESSIBILI
3. PEDIATRI
4. EDIFICI SCOLASTICI DOTATI DI PALESTRA O PISCINA
5. POSTI DISPONIBILI IN ASILI NIDO
6. GIARDINI SCOLASTICI
7. RETTA MEDIA ASILI NIDO
8. VERDE ATTREZZATO
9. SPAZIO ABITATIVO
10. INDICE SPORT E BAMBINI
11. STUDENTI PER CLASSE
12. DELITTI DENUNCIATI A DANNO DI MINORI
IL FOCUS SUI BAMBINI – I giardini scolastici hanno una dotazione in metri quadrati a disposizione, per esempio – per un bambino del territorio cui stiamo facendo riferimento, di età compresa tra 0-14 anni – di appena 96,35. Questo dato, relativo all’anno 2019 (fonte ISTAT), è proprio riferito specificatamente alla Città di trapani e, non, come tutti gli altri alle province. Risultato, che pone l’ex Capoluogo al penultimo posto in Italia in questo specifico parametro: 106^ su 107^, fa peggio solamente un altro capoluogo siciliano e cioè Messina con 9,40 metri quadrati a bimbo. Per intenderci, il primato è attribuito alla Città di Lodi, comune lombardo (44.548 abitanti), con 2.828,33 metri quadrati, una differenza siderale che dovrebbe porre alcuni interrogativi ma, soprattutto, soluzioni ad alcuni sindaci siciliani.
QUELLO SUI GIOVANI – Qui troviamo Trapani al 96° posto con un punteggio medio di 418,7 su 1.000, per le generazioni intermedie, in relazione ai seguenti punti di studio:
1. LAUREATI E ALTRI TITOLI TERZIARI
2. QUOZIENTE DI NUNZIALITÀ
3. TASSO DI DISOCCUPAZIONE GIOVANILE
4. ETÀ MEDIA AL PARTO
5. SALDO MIGRATORIO TOTALE
6. AREE SPORTIVE ALL’APERTO
7. IMPRENDITORIALITÀ GIOVANILE
8. BAR E DISCOTECHE IN RAPPORTO ALLA POPOLAZIONE GIOVANE
9. CANONI MEDI DI LOCAZIONE
10. CONCERTI
11. GAP AFFITTI CENTRO E PERIFERIA
12. AMMINISTRATORI COMUNALI CON MENO DI 40 ANNI
E pure qui, troviamo un’eccellenza al contrario: 106° posto su 107, poiché il terzo indicatore giovanile racconta di una notevole difficoltà degli studenti di questo territorio, tra i 25 ed i 29 anni nel 2019, a finire gli studi nei tempi previsti. La prima in classifica è Trieste, ultima Crotone.
E QUELLO SUGLI ANZIANI – Qui troviamo Trapani al 96° posto con un punteggio medio di 418,7 su 1.000, per le generazioni intermedie, in relazione ai seguenti punti di studio:
1. SPERANZA DI VITA A 65 ANNI
2. SPESA ENTI PUBBLICI LOCALI PER IL TRASPORTO DISABILI E ANZIANI
3. IMPORTO MEDIO DELLE PENSIONI DI VECCHIAIA
4. SPESA ENTI PUBBLICI LOCALI PER L’ASSISTENZA DOMICILIARE
5. PENSIONE DI BASSO IMPORTO
6. INFERMIERI
7. BIBLIOTECHE
8. GERIATRI
9. ORTI URBANI
10. CONSUMO DI FARMACI PER MALATTIE CRONICHE
11. ESPOSTI PRESENTATI IN MATERIA DI INQUINAMENTO ACUSTICO
12. MORTALITA PER DEMENZE E MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO
E, anche qui, un parametro, il terzo, e cioè quello sulla media retributiva garantita dalle pensioni di vecchiaia, sul quale non c’è da stare allegri, c’è sempre: 105° posto su 107. Un indicatore, questo, che fotografa la notevole difficoltà cui vanno incontro le fasce più deboli del territorio. La percentuale di pensioni integrate al trattamento minimo nel 2020 (pensioni di basso importo) sul totale delle pensioni liquidate, sprofonda nel baratro del terz’ultimo posto l’ex provincia di Trapani. La prima in classifica è Milano, ultima Enna.
Alessandro Accardo Palumbo
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