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12/08/2021 08:28:00

Marsala, polemiche per la gestione dell'enoteca comunale di Palazzo Fici 

Sulla procedura per l’assegnazione della gestione di quella che dovrebbe essere l’Enoteca comunale di Palazzo Fici l’amministrazione del sindaco Grillo potrebbe inciampare sulla classica buccia di banana.

In questo caso, la buccia di banana potrebbe essere l’impugnativa che il giornalista Michele Santoro (non quello famoso di “Samarcanda” e altri programmi Rai, ma il collega direttore responsabile di “osservatorio-sicilia.it”) ha inviato al sindaco Massimo Grillo e al presidente del Consiglio comunale, Enzo Sturiano, avverso la delibera n. 204/2021 dello scorso 4 agosto 2021, pubblicata l’indomani sull'Albo Pretorio, con la Giunta municipale di  ha approvato l’atto di affidamento della gestione “della ‘asserita’ – sottolinea Santoro- Enoteca Comunale e contemporaneo atto di approvazione del disciplinare di convenzione con Associazione Strade del Vino che ha sede a Marsala”.

Michele Santoro, dopo avere spiegato di formalizzare il suo ricorso in qualità di “cittadino contribuente di questa città”, scrive che tale delibera è “gravida di profili illegittimità ed irregolarità amministrative nonché di merito, essendo tale atto basato  su presupposti giuridici inesistenti e palesemente in contrasto con le norme di cui alla legge regionale 5/2002 e successive modificazioni che prevedono la costituzione dell’Enoteca Locale con atto pubblico e statuto che preveda un proprio organo di gestione e amministrazione, e ne regoli attività e gestione”. “Le norme, tra l'altro richiamate nella delibera – continua Santoro - prevedono che le associazioni private possono “aderire” alle enoteche regionali e locali – quindi non possono gestirle e/o amministrarle - qualora ovviamente costituite con atto pubblico come espressamente previsto dal bando e dalle norme di legge regionale. Nel caso in questione inoltre, si rileva anche un vulnus “fiscale” e l’illogicità della Giunta Comunale che ha previsto di dare in “gestione” amministrativa e quindi fiscale ad una associazione privata una Enoteca Comunale (Locale) fantasma non essendo questa mai costituita secondo legge. Per quanto sopra, e per mero scrupolo di difesa dell’interesse generale dei cittadini alla trasparenza e correttezza dell’azione amministrativa, nonché dell‘obbligo da parte dell’istituzione comunale revocare atti illegittimi, in questo caso palesemente insanabile,  il sottoscritto invita codesta Amministrazione comunale di Marsala a voler sospendere con immediatezza ogni efficacia ed effetto dell’atto, e quindi provvedere alla revoca della convenzione – se già sottoscritta – con l’Associazione Strade del Vino e attivare secondo le norme in vigore, il Consiglio Comunale, competente in materia di costituzione di enti e società comunali,  per procedere alla stesura e all'approvazione di uno statuto e a dare seguito alla costituzione dell'Enoteca Comunale con atto pubblico in armonia alle disposizioni di legge. Ciò, sanerebbe, seppur con notevole ed ingiustificato ritardo, il vulnus finanziario provocato all'Ente Regione avendo l’amministrazione comunale riscosso un finanziamento dalla Regione Siciliana proprio per la costituzione con atto pubblico di un ente strumentale comunale con proprio organo di gestione”.

In calce all’impugnativa, Michele Santoro scrive ancora: “Con riserva di articolare ulteriori eccezioni di merito, nuove argomentazioni, precisazioni e ulteriori deduzioni e di informare, nei modi previsti, gli organi competenti”

. Sulla questione Santoro aveva anche pubblicato un lungo e dettagliato articolo sulla sua testata on line. Proprio a causa della mancata costituzione dell’Enoteca Locale con atto pubblico, quindi con un consiglio di amministrazione e uno statuto, sottolinea ancora Santoro, Marsala non ha potuto usufruire dei finanziamenti che annualmente vengono concessi dalla Regione alle enoteche regionali e locali regolarmente costituite. In media, circa 20 mila euro l'anno. Nel nostro caso, per undici anni.