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13/09/2021 02:00:00

Il vaccino e il Santo Graal

Il santo Graal. È un'antica reliquia, la coppa leggendaria dalla quale Gesù Cristo quasi duemila anni fa bevve nell'ultima cena, sublime l'affresco di Giotto nella cappella degli Scrovegni che la "narra", al cospetto degli apostoli e nella quale fu raccolto il suo sangue dopo la crocifissione.

Esso a contatto con il calice lo dotò di poteri mistici. Nel significato figurato è fonte di salvezza e benefici. Il divulgatore scientifico Alessandro Cecchi Paone ha risposto al docente Di Carlo, che ha manifestato perplessità sul vaccino antiCovid e perciò è attendista, che: "nessun farmaco è il Santo Graal, tantomeno il vaccino". Ai giorni nostri alcuni uomini lo sono stati ma essendo la coppa una leggenda non hanno avuto riscontri. Sovviene in tempo di pandemia il metodo Di Bella, il medico utilizzava terapie alternative per la cura dei tumori, che non ebbe nessun riscontro scientifico, stabilita sia da una sperimentazione del Ministero della Salute che successivamente dal Consiglio Superiore della Sanità.

Si pensa a Ronaldo acquistato e pagato dalla Juventus profumatamente, anche se il merchandising ha ripagato abbastanza l'investimento, per riportare a Torino per gli juventini la vera Coppa, quella dei Campioni, tentativo fallito per tre anni. Il mese scorso l'addio senza rimpianti. Dopo un anno di pandemia e con il vaccino da poco più di due mesi approvato, la classe politica del belpaese non si è fatta negare l'ennesima commedia.

L'attore principale fu un Matteo ma non quello del papeete, ma Renzi. L'ex sindaco di Firenze al di là delle motivazioni nobili generò la crisi del governo giallorosso sul Recovery plan per accedere al Next generation UE e la Governance per la gestione delle risorse. Fatto certo è che il Matteo toscano in piena crisi del Conte bis incontrò in autogrill lo 007 dirigente del Dipartimento per l'Informazione e la Sicurezza, organo di cui si avvale la presidenza del Consiglio dei Ministri e che si occupa del coordinamento dei servizi segreti, Marco Mancini.

Renzi conosce benissimo i posti fondamentali per esercitare il potere, il DIS è certamente uno di questi. La delega ai servizi segreti tenuta da Conte, assegnata solo quattro giorni prima dalle dimissioni è stata motivo di discordia. Il fondatore d'Italia Viva e non solo lui, ha individuato in Mario Draghi la reliquia. Se l'ex presidente della BCE sarà il Santo Graal dello stivale lo racconterà la storia.

Vittorio Alfieri