Socrate. Il filosofo dell’arte del dialogo, uno dei personaggi più affascinanti della storia della filosofia. Il suo insegnamento, fondato sulla ricerca della verità attraverso il dialogo, ebbe un’immensa eco nella cultura occidentale, anche se egli non lasciò nulla di scritto e affermò di non possedere alcun sapere.
Le ragioni di questo successo – oltre che nelle splendide pagine dedicategli da Platone, il suo più grande allievo – stanno nella straordinaria fermezza con cui Socrate affrontò l’ingiusta condanna a morte inflittagli dagli Ateniesi.
Della vita di Socrate abbiamo poche notizie. Si conosce l'epilogo– e si tratta probabilmente della più importante – che nel 399 il regime democratico lo processò con l’accusa di non credere negli Dei tradizionali e di corrompere i giovani. Un processo politico, quello a Socrate, dovuto probabilmente al fatto che della sua cerchia facevano parte illustri esponenti della corrente aristocratica e perché con i suoi insegnamenti determinò il risveglio delle coscienze, attraverso quello che fu definito il dialogo socratico: ironia e maieutica il filosofo spostò l’attenzione della disciplina dalla ricerca sui principi ultimi del cosmo all’indagine sul mondo umano.
Diversamente dalla corrente dei Sofisti, che insegnarono una tecnica, la retorica – il cui scopo era prevalere nella discussione e persuadere –, desiderava raggiungere insieme all’interlocutore la verità del bene, giusto e virtù. Era la parte maieutica («arte dell’ostetricia») del dialogo: «La mia arte» diceva Socrate «è in tutto simile a quella delle ostetriche, ma ne differisce in questo, che essa aiuta a far partorire le anime e non i corpi. E come le ostetriche è sterile, anch’io non posso generare (la verità, in questo caso), ma ho la capacità di aiutare gli altri a farlo».Nel 399 il regime democratico lo processò e condannò alla morte, lui avendo l'opportunità non si sottrasse al verdetto dichiarando:"è meglio subire un'ingiustizia che commetterla". Nei giorni che viviamo sarebbe quasi impossibile per il filosofo "levare" ai no vax l'idea che il vaccino sia il male assoluto.
A Marsala indubbiamente dopo quasi un anno d'amministrazione M. Grillo si può affermare che durante la campagna elettorale e i suoi cinque minuti al Massimo, si è rivelato un eccellente sofista, con la retorica degli investimenti qatarioti, che anche se vincolato dal contratto in essere con energeticambiente si sarebbe migliorata la situazione rifiuti, e poi il suo mantra: la condivisione. Ad oggi ci ha reso partecipi sulla Governance,giunta young sorvolando sull'organizzazione della comunicazione. Finanche Sturiano ha lamentato l'arrivo in consiglio comunale di provvedimenti d'approvare:"sic et simpliciter", tra gli ultimi il benestare per modificare il piano delle opere pubbliche triennale 2021-23. In soccorso viene Nietzsche, non esiste una verità definitiva, essa muta e pur se il tedesco non amasse il greco, necessita in divenire di una "levatrice".
Vittorio Alfieri