Angela Merkel. Ciò che si scriverà non desidera essere un'agiografia della cancelliera germanica che dopo sedici anni non governerà più la nazione di Wagner. Correva l'a.d. 2005 allorquando da presidente della CDU, fu nominata successore di Schröder. Ha guidato in tutti e quattro mandati coalizioni, di cui ha fatto parte sempre la CSU-Unione Cristiana-Sociale- , e tre volte la SPD- il partito Socialdemocratico-.Facendo una comparazione storico-politica, la tedesca ha goduto inizialmente i frutti delle riforme varate dal suo predecessore Schröder, proprio come nel Regno Unito Tony Blair governò un paese ammodernato dalle drastiche riforme di Margaret Thatcher.
Nei suoi primi due governi da cancelliere la conservatrice Merkel ha infatti potuto vantare il calo progressivo dei disoccupati -da 5 agli attuali 3,2 milioni- e il miglioramento dei conti pubblici e della bilancia commerciale, grazie alle riforme del mercato del lavoro, dei sussidi, delle pensioni volute dal suo predecessore. Provvedimenti impopolari, così tanto che gli elettori punirono Schröder alla prima occasione, aprendo la strada all’ascesa della Merkel. Era insomma stata la sinistra riformista a mettere mano al sistema Germania per snellire lo stato sociale e ridare capacità competitiva all’economia guardando al futuro. Merkel ha gestito l’applicazione di quelle riforme, ne ha goduto gli effetti.
Una scelta vigorosa è stata la svolta energetica, con la decisione di uscire dal nucleare entro il 2022, imposta personalmente dalla Merkel sull’onda dell’‘effetto Fukushima’, l’emozione dopo la catastrofe dell’impianto atomico giapponese. Sulle politiche dell'UE la SPD l'ha sostenuta, negli anni scorsi ha sempre votato con la maggioranza, con la sola differenza di un maggiore accento -nei toni più che nella sostanza- sugli incentivi alla crescita. La cancelliera nonostante sia nata ad Amburgo è cresciuta nella Ex DDR, perché il padre era un teologo protestante che si trasferì al di là della cortina di ferro per ottenere incarichi più prestigiosi nella chiesa luterana.
La formazione scolastica fu scientifica, laureata in fisica, dottorato in chimica quantistica. Memorabile il suo sguardo con Sarkozy in una conferenza stampa alla domanda per entrambi se Berlusconi fosse un interlocutore credibile. Quantomeno G.Conte in inglese a Davos gli descrisse la situazione nel suo governo gialloverde e sui due vice Di Maio e Salvini. Il peso politico internazionale dei due lascia molto a desiderare. La si apprezzerà o meno, ovviamente la sua priorità è la Germania, indubbio è l'accoglienza di un milione e duecentomila di siriani nel 2015 sulla rotta balcanica. A distanza di sei anni il resoconto è decisamente positivo, il processo d'integrazione è più che buono. Poi che l'UE non solo la Germania si sia affidata al Califfo Erdogan sotto pagamento per il controllo degli immigrati grida vendetta.
Il belpaese finanzia la guardia costiera libica che detiene queste anime in lager. Il turco come Salvini e la Meloni adombra la spauracchio degli immigrati per il consenso elettorale. Nell'accordo siglato a Malta erano in quattro nel settembre 2019 per la redistribuzione dei migranti sull'itinerario del Mediterraneo centrale, Italia, Malta, Francia e Germania. Successivamente aderirono, Portogallo, Lussemburgo e Irlanda era solo un inizio che aveva le sue criticità, poi è arrivato il Coronavirus. Amata o detestata, Angela Merkel è una statista.
Vittorio Alfieri