Sono 81 le donne uccise in Italia dall'inizio dell'anno. Una strage continua e quasi quotidiana che non si arresta, nonostante le denunce e gli strumenti giuridici che dovrebbero garantire la protezione delle donne. Le dirigenti del PD, Valentina Villabuona Presidente Assemblea provinciale, Marzia Patti Segreteria provinciale e Monica Di Bella Direzione provinciale, promuovono e invitano anche le amministrazioni a farlo, il numero antiviolenza e stalking 1522.
"I numeri ci dicono che la violenza sulle donne avviene soprattutto tra le mura domestiche e che troppo spesso le vittime non chiedono aiuto non soltanto per paura, ma anche per la scarsa conoscenza degli strumenti a loro tutela- scrivono in una nota le tre dirigenti del PD trapanese Valentina Villabuona, Marzia Patti e Monica Di Bella -. Consapevoli della gravità della situazione e che ogni giorno troppe donne subiscono violenze sentiamo il dovere di aderire alla campagna di informazione lanciata dall’Unione provinciale del Pd di Palermo per dare massima diffusione al 1522 numero dedicato alle vittime di violenza".
L'appello alle amministrazioni a promoivere il 1522 - "Chiediamo, quindi, alle amministratrici e agli amministratori della nostra provincia di farsi promotori di azioni positive per far conoscere il 1522, a partire dai ticket per il parcheggio, dove si potrebbe facilmente riportare il numero contro la violenza sulle donne. Ci attiveremo come democratiche, chiedendo la collaborazione di tutte le consigliere e i consiglieri sensibili al tema, a presentare ordini del giorno nei consigli comunali perché molte azioni positive possono essere intraprese proprio dalle amministrazioni comunali. Nei prossimi giorni promuoveremo incontri con le forze sindacali, la Confcommercio, Confartigianato Confesercenti, Federfarma per sensibilizzare sul tema i loro iscritti e fare in modo che il 1522 venga inserito anche negli scontrini fiscali degli esercizi commerciali. Un piccolo gesto, che può salvare la vita delle donne che spesso per solitudine e mancanza di conoscenza degli strumenti a loro disposizione, rimangono in contesti familiari malati fino ad essere uccise da chi a parole dice di amarle. Lanciamo oggi questa proposta perché pensiamo che non basta il 25 novembre per accendere i riflettori sulla violenza sulle donne e vorremmo contribuire, chiedendo l’aiuto di tutte e tutti, a fare in modo che sia 25 novembre ogni giorno".