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08/10/2021 07:11:00

Sicilia, la Corte dei Conti boccia il bilancio della Regione 

 La Corte dei Conti nazionale ha di nuovo bocciato due parti del bilancio 2019.

La sentenza la Regione a correggere in aumento lo stanziamento previsto nel fondo crediti di dubbia esigibilità: si dovrà passare dagli attuali 34 milioni e 992 mila euro a 43 milioni e 503 mila euro.

In secondo luogo la Corte dei Conti nazionale ha sollevato questione di legittimità su un articolo della Finanziaria del 2016 con cui la Regione ha spostato a carico del Fondo sanitario nazionale il pagamento della rata annuale da 128 milioni di un vecchio mutuo contratto per la copertura dei debiti delle Asp. In attesa di un giudizio su questo articolo restano sospesi gli effetti finanziari e dunque il rischio è di dover coprire un nuovo buco.

Tuttavia, l’assessore all'Economia, Gaetano Armao, circoscrive l’effetto della sentenza a poche correzioni necessarie: «A questo punto, poiché il rendiconto del 2019 è già stato approvato all'Ars, o si fa una modifica in Parlamento per aumentare lo stanziamento sul fondo crediti di dubbia esigibilità oppure la giunta potrebbe decidere di attivare un conflitto di attribuzioni davanti alla Consulta. Vedremo. Di sicuro - dice Armao - stiamo parlando di una correzioni di poco più di 8 milioni su un bilancio di 20 miliardi». Armao ha anche spiegato che «se la Consulta decidesse invece che è illegittima la norma sul pagamento del vecchio mutuo, allora si creerebbe un buco di circa 140 milioni all’anno. Ma è una decisione che non arriverà prima di qualche anno e dunque non comporta azioni da parte nostra adesso. In ogni caso, quella norma che ora finisce sotto accusa è stata approvata dal governo di Crocetta su proposta dell'assessore Alessandro Baccei».

Dopo la bocciatura del rendiconto 2019 da parte della Corte dei Conti, Claudio Fava e Valentina Palmeri hanno dichiarato: “Arroganza e sicumera del governo Musumeci sono un pericolo per la Sicilia. Avevamo chiesto di non procedere al voto parlamentare sull’approvazione del rendiconto 2019 e di attendere il giudizio della Corte dei Conti. Il governo regionale ha, invece, scelto la prova di forza. Da cui oggi miseramente esce sconfitto, aumentando preoccupazioni e paura per lo stato finanziario del bilancio regionale. La sensazione è di avere al timone della Regione una squadra improvvisata, pasticciona e presuntuosa”.

PD.  “Lo avevo detto che saremmo andati a sbattere, ma il punto è che a forza di sbattere la faccia contro il muro a farsi male è la faccia, non il muro”. Lo dice Antonello Cracolici parlamentare regionale del PD dopo la “bocciatura” arrivata dalla Corte dei Conti nazionale con lo stop alla parifica del bilancio 2019 della Regione Siciliana.
“Come era prevedibile – aggiunge - la scelta di approvare il rendiconto 2019 prima della decisione delle Sezioni riunite della Corte dei Conti avrebbe potuto generare un serio conflitto istituzionale. Lo avevo detto in aula in tempi non sospetti, c’era un altissimo rischio di trovarsi in questa situazione ma l’arroganza di Musumeci e del suo governo non ha limiti, il guaio è che questo susseguirsi di decisioni fallimentari sta affossando la Sicilia”.
“Siamo di fronte all’ennesima dimostrazione dell’assoluta inadeguatezza di chi dirige la politica economica e finanziaria della Regione – conclude Cracolici - Musumeci non può più fare finta di nulla: o prende provvedimenti immediati oppure sia lui stesso a lasciare da subito la guida della Regione”.
 

LUPO.  “Siamo di fronte ad una ennesima bocciatura dei conti della Regione che apre ulteriori preoccupazioni sul futuro della Sicilia. Il presidente Musumeci e l’assessore Armao hanno il dovere di illustrare in aula come intendono agire di fronte allo stop della parifica del bilancio 2019”. Lo dice il capogruppo PD all’Ars Giuseppe Lupo dopo la “bocciatura” arrivata dalla Corte dei Conti nazionale sul bilancio 2019.
“Ormai abbiamo perso il conto degli errori contabili ed amministrarvi di questo governo regionale – aggiunge Lupo - purtroppo il prezzo che i siciliani saranno costretti a pagare per i pasticci di Musumeci sarà altissimo”.