Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
03/11/2021 08:12:00

Il redditto cittadinanza, scoperti migliaia di furbetti. Boss, imprenditori e finti genitori...

Il reddito di cittadanza e la maxi-truffa.  Sono 2.441 i beneficiari  irregolari scoperti e ai quali sono stati revocati i benefici. Ammonta a oltre 5 milioni di euro la truffa ai danni dello Stato scoperta dai Carabinieri del Comando provinciale e del Nucleo Ispettorato Lavoro di Napoli che, con l'Inps, hanno verificato un imponente numero di istanze.

I beneficiari sono camorristi e i loro parenti, parcheggiatori abusivi, rapinatori, truffatori e lavoratori in nero. C'è pure il caso di un 46enne, arrestato, che ha finto di essere bulgaro per intascare il beneficio. I denunciati sono 716: 422 con precedentui penali, 64 per associazione mafiosa.

Non si contano più gli irregolari percettori scoperti in tutta Italia. C'è chi possiede una Ferrari, chi la barca, chi ha diversi appartamenti, chi un autonoleggio con 27 auto, chi una scuola di ballo. E c'è chi  è dinventato genitore senza avere figli. C'è un po' di tutto tra coloro che hanno percepito indebitamente il reddito di cittadinanza nel Meridione d'Italia. È quanto è emerso dalla maxi operazione, condotta tra il 1 maggio e il 17 ottobre, dai carabinieri del comando interregionale 'Ogaden', con giurisdizione sulle Regioni Campania, Puglia, Abruzzo, Molise e Basilicata, in collaborazione con il comando Carabinieri Tutela del Lavoro.

Controlli mirati a verificare la reale sussistenza dei requisiti da parte dei percettori del reddito di cittadinanza che hanno fatto riscontrare quasi 5mila irregolarità per un totale di 20 milioni di euro. In particolare sono 4.839 le irregolarità riscontrate, il 12% dei 38.450 nuclei familiari controllati per un campione di 87.198 persone. Ben 1.338 percettori indebiti del reddito erano già noti alle forze di Polizia per altri motivi e 90 di loro hanno condanne o precedenti per gravi reati di tipo associativo. Quasi 20 milioni di euro l'ammontare della cifra complessiva indebitamente percepita.

Anche un boss tra le persone che percepivano irregolarmente il reddito di cittadinanza al sud Italia e scoperto dai carabinieri del comando interregionale Ogaden nella maxi operazione condotta negli ultimi sei mesi. In particolare i militari hanno scoperto che in provincia di Avellino, percepiva il reddito di cittadinanza un 50enne, ritenuto il reggente del clan camorristico 'Cavalese', operante in zona.

Nel Napoletano un 41enne percettore di Reddito di Cittadinanza - come riporta Today -  al momento della richiesta aveva omesso di dire che era sottoposto a misura detentiva, benché fosse agli arresti domiciliari con tanto di braccialetto elettronico perfettamente funzionante. Nella stessa provincia sono state denunciate, tra le altre, 80 persone, tutte contigue alla criminalità organizzata, che con dichiarazioni omissive sono riuscite a ottenere 852.515,91 euro di illecita percezione del reddito di cittadinanza.

A Bari Palese un noto pluripregiudicato (arrestato il mese scorso in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare per furto) aveva richiesto e ottenuto il reddito di cittadinanza nonostante fosse colpito da Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza, avendo omesso di comunicare l'esistenza della misura di prevenzione a suo carico.

A San Pietro Vernotico un anziano esponente di rilievo della Sacra Corona Unita, omettendo di comunicare di essere sottoposto alla misura della detenzione domiciliare, è riuscito a percepire il Reddito di Cittadinanza.

A Campobasso quattro stranieri hanno presentato domanda di ammissione al beneficio del Reddito di Cittadinanza dichiarando, falsamente, di risiedere presso strutture di accoglienza dove erano stati ospiti ma ora chiuse e da dove si erano allontanati per ignota destinazione, tanto da essere stati anche cancellati dall'anagrafe comunale per 'irreperibilità'.

A Canosa di Puglia e Trinitapoli le irregolarità emerse hanno riguardato cittadini stranieri sia comunitari, sia extra Ue, che hanno falsamente dichiarato di riunire il requisito della residenza in Italia da oltre 10 anni, risultando in realtà presenti da periodi molto più brevi, o addirittura già cancellati all'anagrafe poiché irreperibili da anni, ma artatamente ricomparsi e reiscritti soltanto ai fini della presentazione della domanda tesa a ottenere il reddito di cittadinanza.

Altri ancora, una volta ottenuto il reddito sono stati cancellati dall'anagrafe comunale poiché resisi irreperibili o rientrati nel proprio Paese di origine, tornando in Italia circa una volta al mese esclusivamente al fine di poter spendere e monetizzare quanto indebitamente percepito. Vi sono stati anche casi di numerose persone che hanno dichiarato di far parte di nuclei familiari composti da 15-20 persone asseritamente residenti nella stessa abitazione, ma in realtà per l'anagrafe irreperibili o inesistenti.

A Collepasso, in provincia di Lecce, un uomo ha dichiarato la presenza nel proprio nucleo familiare di sei minori stranieri mai censiti in quel comune, senza avere con gli stessi alcun vincolo di parentela e con l'indicazione dei dati anagrafici priva del luogo di nascita e della nazionalità. Nello stesso Comune pugliese una coppia ha inserito nel proprio nucleo familiare la presenza di altri familiari, in realtà residenti in Germania.

A Nova Siri (Matera), i Carabinieri hanno denunciato un cittadino asiatico per aver dichiarato falsamente la presenza in Italia della moglie e delle due figlie, che così hanno percepito il reddito pur abitando di fatto nel Paese d'origine.

A Napoli si registra il caso curioso di un uomo del quartiere Stella, presente in due distinti nuclei familiari che avevano ambedue chiesto e ottenuto il beneficio mentre in provincia di Caserta un uomo ha falsamente dichiarato di far parte di un nucleo familiare composto da più persone, di fatto invece inesistente. A Santeramo in Colle (Bari) una donna è stata segnalata all'Autorità Giudiziaria perché si era ''dimenticata'' di indicare, non solo la targa o l'estremo di registrazione di un veicolo di proprietà, ma addirittura il coniuge. I Carabinieri in questo caso hanno appurato che la donna, al fine di percepire il reddito di cittadinanza aveva richiesto la residenza anagrafica in una via del comune santeramano che altro non era che lo stesso appartamento in cui domiciliava e risiedeva il marito, ovvero un unico appartamento, con due ingressi diversi. In provincia di Caserta 8 persone dello stesso nucleo familiare hanno falsamente attestato di appartenere a 3 distinte famiglie e di risiedere in altrettante unità abitative, pur abitando nello stesso stabile.