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25/11/2024 09:29:00

Badante raggira figlio disabile di un imprenditore: confiscati oltre 2 milioni di euro

La Guardia di Finanza di Palermo ha eseguito un provvedimento di confisca per un valore di 2 milioni e 150 mila euro nei confronti di una badante originaria di Misilmeri, già condannata in via definitiva per autoriciclaggio e ritenuta responsabile di circonvenzione di incapace. La donna aveva sottratto ingenti patrimoni al figlio disabile di un benestante imprenditore italo-americano, che l’aveva designata come assistente personale negli ultimi anni di vita.

L’indagine, condotta dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Bagheria tra il 2015 e il 2018, ha rivelato un sofisticato piano di spoliazione patrimoniale. L’imprenditore, un ex titolare di una catena di lavanderie negli Stati Uniti, rientrato in Sicilia per trascorrere gli ultimi anni con il figlio affetto da una grave disabilità, aveva nominato la badante come beneficiaria di 31 proprietà immobiliari e incaricata di prendersi cura del figlio. Tuttavia, alla morte dell’imprenditore nel 2014, la donna ha sfruttato lo stato di sudditanza emotiva del giovane per appropriarsi anche di oltre 2 milioni di euro provenienti da polizze assicurative lasciate in eredità al figlio.

Le indagini sono partite dalle denunce di un perito del Tribunale, che aveva segnalato l’incapacità del giovane di gestire i propri beni e il legame di dipendenza emotiva instaurato con la badante. Quest’ultima, consapevole dell’interesse delle autorità, aveva tentato di manipolare il giovane per mascherare i trasferimenti come decisioni consapevoli.

Le investigazioni, arricchite da intercettazioni telefoniche e accertamenti bancari, hanno ricostruito il percorso delle somme sottratte. La donna, con la complicità di uno dei figli, aveva trasferito il denaro su conti esteri e utilizzato società di comodo per occultarne la provenienza. La confisca ha colpito beni immobili, conti correnti e altre disponibilità finanziarie intestate alla donna e ai familiari coinvolti.

L’operazione, che ha portato al recupero della quasi totalità dei fondi illecitamente acquisiti, evidenzia l’impegno della Guardia di Finanza nella tutela della legalità economica e dei soggetti più vulnerabili, spesso vittime di abusi da parte di persone senza scrupoli.