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10/11/2021 10:35:00

Scrive Filippo Piccione, sugli stolti e il Coronavirus

 Caro direttore, ho molto apprezzato il suo editoriale “Ma adesso chiamiamola la pandemia degli stolti”.

Per l’alto contenuto del messaggio che ha saputo trasmettere ai lettori in questa delicata fase in cui è previsto l’imminente arrivo della quarta ondata del Covid-19 e dopo un anno e mezzo di successi ottenuti grazie alla lotta al virus attraverso un’efficace e azzeccata campagna vaccinale. L’ho anche apprezzato per il modo chiaro e diretto con cui ha parlato degli stolti e del nocumento che essi continuano ad arrecare in questo particolare contesto all’intera comunità e non solo dal punto di vista sanitario ma anche sociale, culturale, economico, etico e morale.


Oltre alla mia piena condivisione per le cose da lei dette, mi permetta di aggiungere la seguente considerazione. Al punto in cui siamo, caratterizzato ancora dall’emergenza pandemica, mi pare eccessivo oltre che lesivo del buon senso e della decenza far partecipare in massa e senza limiti, in tutte le reti televisive, i No vax e i No Green pass come degli interlocutori meritevoli d’ascolto per le (pseudo) tesi da loro sostenute.

Questo vale soprattutto nei confronti degli intellettuali riconosciuti o sedicenti tali (quelli che pensano di sapere tutto, che vedono ovunque complotti e trabocchetti e non credono alla medicina e alla scienza) e che si sentono i soli legittimati ad accampare i diritti e le libertà costituzionali calpestati dai provvedimenti adottati da un governo autoritario che vuole soltanto contrastare il ritorno di fiamma del coronavirus.

Filippo Piccione