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23/11/2021 06:00:00

L'economia siciliana rialza la testa. Edilizia, export e turismo guidano la ripresa

Una crescita robusta ma lievemente inferiore a quella media italiana. Lo ha sancito recentemente il nuovo ‘aggiornamento congiunturale dell’economia della Sicilia’. Lo studio periodico è elaborato e redatto dalla sede di Palermo della Banca d’Italia con la collaborazione delle altre filiali della regione e fa parte del report ‘Economie regionali’.


IL QUADRO DI INSIEME – Dalla primavera del 2021 l’attività economica in Sicilia è tornata a crescere, favorita dall’accelerazione della campagna di vaccinazione e dal progressivo allentamento delle misure di restrizione. Per il primo semestre dell’anno, l’indicatore trimestrale dell’economia regionale (ITER) – elaborato dalla Banca d’Italia – segnala un’espansione del PIL siciliano di circa il 7 per cento. “L’attività – affermano gli studiosi della Banca d’Italia – è cresciuta in tutti i principali settori. La maggioranza delle imprese industriali e dei servizi, nei primi nove mesi del 2021, ha registrato un incremento del fatturato – rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente – anche se, per una quota rilevante di aziende, i ricavi sono ancora al di sotto dei livelli del 2019”.

 

EDILIZIA, ESPORTAZIONI, TURISMO – Sugli scudi troviamo i settori: edilizia; esportazioni di merci; turismo. Il primo ha fruito positivamente degli incentivi alle ristrutturazioni e dell’aumento delle compravendite; il secondo ha tratto benefici, non solamente dal settore petrolifero, come spesso accaduto in passato; infine, il settore dell’accoglienza ha goduto, si legge nel report, “dell’incremento dei flussi turistici nei primi otto mesi dell’anno” cosa che “ha permesso un parziale recupero dal crollo del 2020, sebbene i pernottamenti di stranieri siano ancora molto distanti dal dato pre-pandemia”. La ripresa dell’attività economica si è riflessa in un miglioramento dei livelli occupazionali. Nel settore privato non agricolo, nei primi otto mesi dell’anno, è stato attivato, al netto delle cessazioni, un numero di posti di lavoro alle dipendenze superiore anche a quello realizzato nello stesso periodo del 2019: in particolare nei settori maggiormente colpiti dall’emergenza sanitaria (turismo e servizi ricreativi) e in posizioni con contratti a termine. La creazione di posti di lavoro ha coinvolto anche i giovani e le donne. Il ricorso da parte delle imprese alle misure di integrazione salariale si è ridotto rispetto a quanto osservato nella fase acuta della pandemia, ma rimane ancora elevato.

 

 

LE IMPRESE – Gli andamenti settoriali e gli scambi con l’estero e l’industria in senso stretto – Nel corso del 2021 è proseguito il recupero dell’attività industriale, iniziato nella seconda parte dell’anno precedente. “Secondo nostre elaborazioni su dati Istat – proseguono gli studiosi della Banca d’Italia – la produzione regionale è cresciuta sia nel primo sia, in leggera accelerazione, nel secondo trimestre dell’anno”. I risultati del Sondaggio congiunturale condotto dalle Filiali della Banca d’Italia tra settembre e ottobre, che per la Sicilia ha riguardato un campione di 128 imprese industriali con almeno 20 addetti, confermano questo andamento. “Nei primi nove mesi dell’anno poco meno del 60 per cento delle aziende ha registrato una crescita del fatturato, meno di un quarto ne ha subito una diminuzione, con un saldo tra aumenti e riduzioni che è tornato positivo dopo il drastico calo del 2020. Nonostante la ripresa, oltre un terzo delle aziende prevede ricavi minori nel complesso dell’anno rispetto a quelli del 2019”.

 

Domani proseguiremo con l’analisi degli altri dati, estrapolati da questo report economico, che è stato realizzato da: Giuseppe Ciaccio (coordinatore), Francesco David, Cristina Demma, Antonio Lo Nardo, Patrizia Passiglia e Giuseppe Saporito.

Alessandro Accardo Palumbo
www.facebook.com/AlessandroAccardoPalumbo