Mai come adesso, l’adozione di sistemi di corporate governance per una gestione dello sviluppo sostenibile interessa le pmi, chiamate a includere le considerazioni ambientali, sociali e di governance nelle proprie organizzazioni.
E, di queste, una fetta rilevante è quella rappresentata dalle aziende familiari che, secondo i dati raccolti dal XII Osservatorio Aub (Aidaf-Unicredit-Bocconi) pubblicato a gennaio 2021, si confermano essere l’ossatura imprenditoriale ed economica italiana con oltre l’80% rispetto al totale delle imprese esistenti. Un trend in linea con la Sicilia visto che, secondo i dati più recenti dell’Istat, il 75,8% delle imprese dell’Isola con oltre tre addetti, pari a quasi 42.800 aziende, è controllata da una persona fisica o da una famiglia e quasi un quinto di queste (19,3%) tra il 2013 e il 2023 ha affrontato o affronterà il passaggio del testimone. Trapani è la provincia in cima alla lista per incidenza di imprese (il 24,1%) con oltre 3 addetti controllate da una persona fisica o da una famiglia che tra il 2013 e il 2023 ha affrontato o affronterà il passaggio generazionale. Seguono Ragusa (22,1%), Caltanissetta (19,8%), Siracusa (19,7%), Catania (19,3%), Messina (18,9%), Enna (17,6%), Palermo (17,6%) e Agrigento (14,4%). Un momento delicato in quanto alla terza generazione sopravvive solo il 15-20% delle imprese. Ecco perché occorre gestire al meglio la fase di transizione. Di questo e delle sfide verso il rinnovamento a cui sono chiamate le pmi siciliane, si è discusso oggi all’incontro dal titolo “Imprese familiari e corporate governance. Sfide e opportunità per le pmi siciliane organizzato dal Gruppo dei Giovani imprenditori di Sicindustria Palermo e dall’Università Lumsa.
“Imprese familiari e passaggio generazionale – ha detto il presidente dei Giovani imprenditori di Sicindustria Palermo, Maria Elena Oddo – è un tema che sta ci molto a cuore. L’obiettivo di Sicindustria è quello fornire gli strumenti alle imprese per gestire nel migliore dei modi questo passaggio. In realtà una gestione che segue regole precise e trasparenti è condizione essenziale per il sistema finanziario e bancario per l’accesso al credito o per gli investitori che decidono di supportare la crescita dell’impresa mediante apporti nel capitale, come ad esempio venture capital e private equity. È evidente quindi come il tema della corporate governance sia dirimente per tutti”.
“Quello di oggi – ha sottolineato il presidente di Sicindustria, Gregory Bongiorno – è stato un momento di confronto tra accademici, professionisti e imprese per spiegare l’evoluzione e l’introduzione dei nuovi principi nei sistemi di governance, del perché e del come prevederli nelle pmi con l’auspicio che si incoraggi ogni imprenditore a un processo di verifica interna della propria organizzazione aziendale anche rispetto a futuri passaggi generazionali”.
Ai lavori hanno preso parte il vicepresidente della Regione siciliana, Gaetano Armao, che si è soffermato sulle misure di finanziamento alle imprese messe a disposizione dall’Irfis; il presidente di Sicindustria Palermo, Giuseppe Russello; Gabriele Carapezza Figlia, direttore del Dipartimento di Giurisprudenza della Lumsa di Palermo; Giovanni Battista Dagnino, professore ordinario di Corporate governance and strategic leadership (Lumsa); Vincenzo Criscuoli, avvocato e docente Master School (Lumsa); Vincenzo Battiloro, avvocato e docente di Diritto commerciale (Lumsa); Nicolò La Barbera, consigliere Fondazione Nazionale Commercialisti e docente finanza aziendale applicata (Lumsa); Marco Ventura, ceo CMP Consulting. Hanno portato la propria testimonianza di impresa familiare: Marcello e Andrea Mangia (Aeroviaggi); Pietro Settimo Semilia (Gruppo Semilia); Giovanni Guajana (Guajana Ferramenta); e Filippo Salerno (Salerno Packaging).