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11/01/2022 06:00:00

 All’ex Istituto ʺRoosveltʺ di Palermo i lavori per la nascita della Soprintendenza del Mare

Finalmente ci siamo! E’dal 2020 che risalgono i primi annunci sulla realizzazione di un centro di eccellenza per i beni culturali marini, specializzato nelle indagini archeologiche dei fondali siciliani e punto di riferimento internazionale per questo tipo di ricerca. Ora, dopo due anni, il sogno di Sebastiano Tusa si avvera.

ʺUn sogno che ha rincorso per vent’anni tra innumerevoli difficoltà e che personalmente ho portato avanti con grande impegno Un progetto che fa compiere alla Sicilia un significativo passo avanti nello studio, nella valorizzazione e gestione del patrimonio sommersoʺ- sostiene Valeria Patrizia Li Vigni, Soprintendente del mare e moglie del compianto archeologo e assessore ai Beni Culturali della Regione.

Il centro sorgerà nei locali dell’Ex Istituto Roosvelt di Palermo dove, al piano terra del padiglione Tresca, sono già iniziati i lavori di ristrutturazione grazie a un accordo tra l’assessorato regionale dei Beni Culturali e quello del Territorio e Ambiente con l’Arpa. Si tratta di uffici e laboratori della Soprintendenza del Mare e della Regione Siciliana destinati alla documentazione, informatizzazione e promozione dei beni culturali marini siciliani.

ʺCon la consegna dei lavori di ristrutturazione del padiglione Trescasostiene l’Assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – si avvia il processo di realizzazione di una struttura, tecnologicamente avanzata, che si occupi della gestione dei reperti provenienti dal mare. Si tratta di un’iniziativa molto importante che nasce dalla collaborazione tra l’assessorato dei Beni Culturali e quello del Territorio e Ambiente e che qualifica ancora di più l’azione della Soprintendenza del Mare, ottimizzando la collaborazione con l’ARPA Sicilia grazie alla quale, già negli scorsi mesi, è stato possibile individuare il relitto della nave romana di Isola delle Femmine. É un significativo passo avanti nella ricerca legata alle indagini archeologiche sommerse che pone ancora una volta la Sicilia in posizione di avanguardia a livello nazionale e internazionaleʺ.

I lavori, per circa 680 mila euro con risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2014/2020 - Patto per Sicilia, saranno effettuati dalla Damiga srl di Alcamo (TP) che li realizzerà nel tempo contrattuale di un anno.

Dopo i lavori la nuova struttura della Soprintendenza del Mare sarà dotata di attrezzature necessarie per le ricerche sottomarine come i droni subacquei, AUV, robot autonomi in grado di analizzare il fondale riportando le immagini a bordo. Sarà realizzata una piccola sala conferenze utilizzata come aula didattica, un magazzino visitabile dove saranno catalogati e conservati i reperti e un piccolo museo per le mostre temporanee dei beni recuperati.

«Il progetto - continua l’assessore dei Beni culturali e dell'identità siciliana, Alberto Samonà - avrà la durata di circa tre mesi, e interesserà i fondali di Palermo, Ustica, Isole Eolie e delle province di Catania, Siracusa, Ragusa, Caltanissetta, Agrigento e Trapani. Si avvarrà dell'utilizzo di un drone subacqueo (Auv-Autonomous underwater vehicles), in grado di effettuare contemporaneamente scansioni con strumenti sonar incorporati, immagini video e fotografiche in maniera autonoma attraverso un percorso di navigazione».

E poi… un laboratorio per il primo intervento di restauro dei beni culturali provenienti dal mare, un laboratorio SIT/GIS per la implementazione e la modernizzazione del già esistente sistema informativo della Soprintendenza del Mare, un laboratorio diagnostico e di archeometria, con attrezzature necessarie all'identificazione dei materiali .Le attività saranno gestite dalla Soprintendenza del mare, con una squadra di archeologi subacquei, documentaristi e ricercatori. La prima fase sarà dedicata alla ricerca a campione a una profondità batimetrica da 50 a 200 metri di profondità e sarà realizzata una mappatura dei fondali.

L’obiettivo è quello di valorizzare il patrimonio culturale sommerso intorno all’isola.

ʺI fondali siciliani ci hanno restituito negli anni e continuano a custodire tesori preziosi, testimonianza di millenni di storia e di cultura. L’importante lavoro di ricerca che il governo regionale ha finanziato permetterà di creare una mappatura dettagliata della situazione sottomarina da mettere a disposizione non solo degli specialisti del settore, ma anche degli studenti, turisti, appassionati di storia, gli interessanti ritrovamenti archeologiciʺ – sostiene il presidente della Regione, Nello Musumeci.

Dorotea Rizzo