Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
13/01/2022 08:58:00

Senza Green pass si perde il reddito di cittadinanza. Ecco perché

 Chi non ha il Green pass rischia di perdere il reddito di cittadinanza.

L'obbligo del certificato verde per chi prende il sussidio si deduce dal combinato di due leggi. Infatti le nuove regole sul reddito di cittadinanza prevedono che il sussidio si perde se non si frequentano i corsi obbligatori ai centri per l'impiego. Ma per accedere ai centri per l'impiego, come in tutti gli uffici pubblici, dal 1° Febbraio sarà obbligatorio avere il green pass. Chi non ce l'ha, perde i corsi, non può fare le interviste, e in breve perde anche l'assegno.

E' una morsa che continua a stringersi quella nei confronti dei No vax. Non solo verso i lavoratori che già da mesi devono presentare il Green pass ora anche i disoccupati che percepiscono il Reddito di cittadinanza dovranno adeguarsi.

Analizzando i dati sulle vaccinazioni è ipotizabile che i percettori del reddito di cittadinanza sprovvisti al momento del super green pass, perché non vaccinati o guariti dal Covid, siano inferiori al 10%. Si tratta dunque di una platea di circa 100mila beneficiari. Il sussidio raggiunge attualmente circa 1,3 milioni di nuclei familiari (tre milioni di persone) di cui il 30% ritenuto occupabile e dunque soggetto all'obbligo di frequentare in presenza i centri per l'impiego.

Scrive Il Corriere della Sera:

Il restyling della misura introdotta dal primo governo Conte è attivo dall’inizio dell’anno. La linea lungo la quale si sono sviluppate le modifiche è stata quella di una stretta, nel tentativo di porre un freno ai casi di persone che percepiscono il sussidio senza averne il minimo diritto. Il grande cambiamento ha riguardato il tema dei rifiuti da parte dei percettori del sostegno di un’offerta di lavoro congrua. Chi dice no al lavoro vede a partire dal mese successivo un décalage mensile di 5 euro per ciascun mese. Al secondo rifiuto, il sussidio viene revocato (fino all’anno scorso accadeva al terzo rifiuto). E’ stata anche ridotta, per la congruità della prima offerta, la distanza massima dalla residenza del beneficiario da 100 a 80 km, mentre la seconda può essere collocata ovunque in Italia, senza più limiti di distanza dalla propria abitazione.