Il Giorno della Memoria è la ricorrenza internazionale per commemorare le vittime dell'Olocausto; la data scelta dalle Nazioni Unite è quella del 27 gennaio di ogni anno, per ricordare quando nel 1945 le truppe dell'Armata Rossa, impegnate in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.
Ad Alcamo sono due le iniziative per onorare il Giorno della Memoria: l’adesione al progetto della Prefettura di Trapani “Memorie d’inciampo” e, come ogni anno, la proposizione alle scuole di una selezione di libri sul tema della Shoah.
Dichiarano congiuntamente il Sindaco Domenico Surdi e l’assessore alla Cultura e alla pubblica istruzione, Stefano Alessandra “quest’anno - oltre ad invitare alla lettura gli studenti e gli insegnanti per far conoscere, in particolare, alle giovani generazioni la tragedia che si è consumata ed attualizzarne il senso, proprio per evitare un pericolo di ritorno di quei sentimenti che hanno portato allo sterminio ebraico - abbiamo voluto aderire - continuano il Sindaco e l’Assessore - al progetto, che gode dell’alto Patronato del Presidente della Repubblica, denominato Memorie d’Inciampo di cui riconosciamo l’alto valore morale e storico. Il progetto consiste nella creazione di una memoria storica diffusa, visiva e mentale, dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti”.
In pratica, è prevista la collocazione sul selciato stradale della città, davanti alle abitazioni delle vittime di deportazioni, di piccole “mattonelle” in ottone con le generalità del deportato. Quindi un inciampo non fisico, ma visivo e mentale per far sì che i passanti si fermino e si interroghino sul perché di quella piccola “mattonella” che evocando un ricordo, intreccia passato e presente, perché la memoria non deve essere solo un fatto celebrativo ma parte integrante della vita quotidiana.
Mentre per quanto riguarda i libri sulla Shoah, sempre in occasione del 27 Gennaio dedicato alla Giornata della Memoria, la Biblioteca Civica Sebastiano Bagolino propone alle scuole superiori la possibilità di consultare e leggere una selezione di libri sul tema della Shoah; i libri possono essere consultati o presi in prestito presso la Biblioteca stessa o prenotandoli via mail prenotazione.bibliotecacivica@comune.alcamo.tp.it
La persecuzione dei testimoni di Geova
Il 27 gennaio in tutto il mondo si celebrerà il Giorno della memoria, una data simbolica per ricordare le vittime del nazismo. Il brutale terrore nazista prese di mira milioni di persone a motivo della loro razza, nazionalità o ideologia politica. Ma pochi sanno che tra le vittime dei nazisti ci furono migliaia di testimoni di Geova, che furono perseguitati per la loro fede cristiana.
I Testimoni di Geova, allora conosciuti come Studenti Biblici, furono “gli unici sotto il Terzo Reich a essere perseguitati unicamente sulla base delle loro convinzioni religiose”, dice il professor Robert Gerwarth. Il regime nazista bollò i Testimoni come "nemici dello Stato", afferma la storica Christine King, "per il loro aperto rifiuto di accettare anche gli aspetti più marginali del [nazismo] contrari alla loro fede e al loro credo".
Per motivi religiosi i Testimoni, che erano politicamente neutrali, si rifiutavano di fare il saluto "Heil Hitler", di prendere parte ad azioni razziste e violente o di arruolarsi nell'esercito tedesco. Inoltre, "nelle loro pubblicazioni identificavano pubblicamente i mali del regime, incluso ciò che stava accadendo agli ebrei", ha dichiarato King.
I Testimoni furono tra i primi ad essere mandati nei campi di concentramento, dove portavano un simbolo sull’uniforme: il triangolo viola. Dei circa 35.000 Testimoni presenti nell'Europa occupata dai nazisti, più di un terzo subì una persecuzione diretta. La maggior parte fu arrestata e imprigionata. Centinaia dei loro figli furono affidati a famiglie naziste o mandati nei riformatori. Circa 4.200 Testimoni finirono nei campi di concentramento nazisti. Uno dei massimi esperti dell’Olocausto, lo storico Detlef Garbe, ha scritto: "L'intenzione dichiarata delle autorità [naziste] era di eliminare completamente gli Studenti Biblici dalla storia tedesca". Si stima che morirono 1.600 Testimoni, di cui 370 per esecuzione.
I nazisti cercarono di infrangere le convinzioni religiose dei Testimoni offrendo loro la libertà in cambio di una promessa di obbedienza. A nessun altro fu data questa possibilità. La dichiarazione di abiura (emessa a partire dal 1938) richiedeva al firmatario di rinunciare alla propria fede, denunciare altri Testimoni alla polizia, sottomettersi completamente al governo nazista e difendere la "Patria" con le armi in mano. I funzionari delle prigioni e dei campi spesso usavano la tortura e le privazioni per indurre i Testimoni a firmare. Secondo Garbe, "un numero estremamente basso" di Testimoni abiurò la propria fede.
Nel campo di Buchenwald fu internata con il falso nome di Frau von Weber anche Mafalda di Savoia, figlia del re Vittorio Emanuele III, arrestata a Roma il 23 settembre 1943. Come scrive Cristina Siccardi, nel suo libro Mafalda di Savoia. Dalla reggia al lager di Buchenwald, le SS assegnarono alla principessa un’aiutante, Maria Ruhnau, una testimone di Geova imprigionata a motivo della sua fede. Sapendo che la donna era guidata da elevati princìpi morali e che per questo diceva sempre la verità, le SS speravano di raccogliere informazioni confidenziali sulla famiglia reale. Maria Ruhnau si dimostrò per Mafalda più che una badante. Fu la sarta che le adattò i vestiti recuperati nel campo e che le cedette le sue scarpe. La principessa le si affezionò così tanto che prima di morire, il 28 agosto 1944, lasciò in dono all’amica Testimone l’orologio che aveva al polso.
Il fallimento della coercizione nazista nel caso dei Testimoni di Geova è in contrasto con la conformità agli obiettivi nazisti da parte di ampi strati della società prima e durante l'Olocausto. La resistenza nonviolenta della gente comune di fronte al razzismo, al nazionalismo estremo e alla violenza merita una profonda riflessione in occasione del Giorno della memoria.