20.20 - Sergio Mattarella è stato rieletto Presidente della Repubblica.
All'ottava votazione, dopo una settimana in cui le forze politiche hanno mostrato molta impreparazione, confusione e inadeguatezza ad esprimere un nome nuovo, il Parlamento ha deciso di rifugiarsi nella miglior figura possibile in questo scenario politico così caotico.
Sergio Mattarella aveva ripetuto più volte che non aveva intenzione di succedere a se stesso, aveva anche iniziato il trasloco dalla sua casa di Palermo a quella di Roma. "Se serve ci sono. Anche se avevo altri piani" ha detto Mattarella ai capigruppo di Senato e Camera delle forze politiche che sostengono il governo Draghi. Proprio Draghi avrebbe, in qualche modo, fatto da mediatore. Dopo queste votazioni è certo, però, che la maggioranza ne esce indebolita. E devastato è il centrodestra che guidato da Salvini in questi giorni ha provato più volte una prova di forza tentando di coinvolgere pezzi del centrosinistra. Il Movimento 5 Stelle si è diviso in "Contiani" e "Di Maiani". Chi ne esce pulito da questo massacrante passaggio istituzionale è il leader di Italia Viva Matteo Renzi e il Partito Democratico che hanno sotto traccia sperato e lavorato per un Mattarella Bis. Ora però si apre la resa dei conti nel centrodestra ma anche nel governo.
Mattarella parlerà alle 21.30 in un messaggio a reti unificate.
17,00 - "Avevo altri piani, ma se serve ci sono". Sergio Mattarella è l'ancora di salvezza di un Paese che rischiava di naufragare da una politica e dai partiti alla deriva. Alla fine sono andati in tilt e hanno chiesto al Capo dello Stato uno sforzo.
E' stata raggiunta un'intesa nel vertice di maggioranza sul bis per Sergio Mattarella. "Avevo altri piani ma io sono rispettoso del Parlamento", ha detto il presidente confermando il suo sì.
Da Sergio Mattarella "una scelta di generosità", ha detto il leader del Pd Enrico Letta. Il governo e Draghi, ha aggiunto "ne escono rafforzati".
"Sono felice che Mattarella abbia accettato con senso di responsabilità l'intenzione del Parlamento di indicarlo alla presidenza della Repubblica. Dimissioni? Per affrontare questa nuova fase serve una messa a punto: il Governo con la sua maggioranza adotti un nuovo tipo di metodo di lavoro che ci permetta di affrontare in maniera costruttiva i tanti dossier, anche divisi, per non trasformare quest'anno in una lunghissima, dannosa campagna elettorale che non serve al paese". Così il ministro dello sviluppo Giancarlo Giorgetti al termine di un incontro con il segretario delle Lega Salvini.
12,00 - Raggiunto l'accordo. I partiti sono andati in tilt, e l'unica soluzione che hanno potuto trovare è stata quella di chiedere un bis all'attuale Capo dello Stato Sergio Mattarella. L'intesa si è raggiunta in un vertice di maggioranza e dopo la mediazione del premier Mario Draghi.
"L'intesa su Mattarella è una grandissima gioia", ha detto Matteo Renzi lasciando la riunione.
E' opportuno che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella resti al Quirinale "per il bene e la stabilità del Paese". E' quanto avrebbe detto il premier Mario Draghi - si apprende da fonti autorevoli - al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e ai leader politici, che sta sentendo in queste ore. La decisione è nelle mani del Parlamento, è la consapevolezza del premier, ma l'auspicio espresso ai leader sarebbe quello di garantire la stabilità chiedendo a Mattarella di restare.
Oggi Draghi ha avuto un colloquio di circa mezz'ora con il presidente Mattarella, a margine del giuramento di Filippo Patroni Griffi a giudice della Corte Costituzionale. Si è anche avuta notizia anche di una telefonata fra Salvini e Draghi.
E' un grande sforzo quello che chiedono i partiti a Sergio Mattarella di restare presidente della Repubblica. Il Capo dello Stato aveva fatto intendere più e più volte di voler concludere il suo mandato e non essere rieletto. Ma l'incapacità delle forze politiche a trovare un nome altrettanto condiviso e un Paese praticamente bloccato dai balletti dei politici avrebbero convinto Mattarella ad accettare la candidatura. Già nei giorni scorsi era arrivato un chiaro segnale dal parlamento. Ieri sera si era avanzata l'ipotesi di Elisabetta Belloni, ma è stata bocciata nel corso di una notte.
6,00 - Il centrodestra era unito. Poi 60 franchi tiratori hanno affossato la presidente del Senato Casellati. Forza Italia tratta per i fatti suoi. Salvini e Conte si mettono d’accordo, e la cosa non piace al Pd. Ma si prova a trovare un accordo sul nome di una donna. A Renzi non piace l’idea del capo dei servizi segreti al Quirinale. Di Maio contro Beppe Grillo.
Partiti sempre più in tilt per l’elezione del presidente della Repubblica. Anche ieri due fumate nere. La prima con il nome di Casellati bruciato dagli stessi del centrodestra, una prova di forza non superata. La seconda votazione di ieri ha visto un boom di voti per Mattarella, un segnale per dire di trovare una figura superpartes e smetterla con questi giochi.
Matteo Salvini ha incontrato il premier Mario Draghi e poi ha visto Enrico Letta, Giuseppe Conte.
Sul tavolo ci sono i nomi di tre donne per la carica più alta del Paese. Sono Elisabetta Belloni, a capo del dipartimento delle informazioni per la sicurezza cioè i servizi segreti, Paola Severino, ex ministro della Giustizia, e Marta Cartabia, attuale ministro della Giustizia. Non a tutti piace l’idea, però, di un “tecnico” al Colle. Oggi è prevista una riunione di maggioranza. Alle 9.30 si vota di nuovo.
Casellati affossata dai franchi tiratori
Anche nella sesta votazione non è stato raggiunto il quorum pari a quota 505 ed ora servirà una nuova votazione, la settima, che avrà inizio a partire dalle 9,30. Sono stati 336 i voti per Sergio Mattarella nel corso della sesta votazione per l'elezione del presidente della Repubblica.
Gli astenuti sono stati 445, le schede bianche sono state 106.
Nella quinta votazione invece la candidatura della Presidente del Senato Elisabetta Casellati aveva ottenuto 382 voti, 123 meno del quorum, con una sessantina i franchi tiratori nel centrodestra, mentre il centrosinistra si era astenuto.
Piovono dal centrosinistra le accuse di irresponsabilità per aver mandato al massacro la seconda carica dello Stato. Adesso si deve provare, realmente, a trovare una soluzione condivisa, perchè le prove di forza non funzionano con un Parlamento così spaccato.
Salvini: “E’ il momento di un presidente donna”
"Sto lavorando perché ci sia presidente donna, una donna in gamba, non faccio nomi né cognomi". "Adesso sto lavorando perché ci sia unione di intenti e voti e domani si chiuda, e il governo torni a lavorare in piena carica", ha aggiunto il leader della Lega.
A stretto giro Giuseppe Conte: "Ho l'impressione che ci sia la sensibilità di Salvini, spero di tutto il parlamento, per la possibilità di una presidente donna, il M5s lo ha sempre detto". Per Conte ci sarebbero "almeno due, solide e super partes" figure. I tre nomi che giravano ieri sera e che saranno trattati sul tavolo di oggi sono quelli di Elisabetta Belloni, Paola Severino e Marta Cartabia.
Letta: “La maggioranza non si può spaccare”
"Finalmente abbiamo iniziato a parlare, abbiamo discusso in modo franco e aperto, ma siamo solo all'inizio. Questo Parlamento non può che arrivare a una larga intesa. Ritengo fondamentale questa mattina un incontro fra le forze di maggioranza. Come sempre, la soluzione sul Quirinale non può essere una soluzione che spacca la maggioranza. Bisogna trovare l'unità della maggioranza. Serve un incontro tenendo soprattutto conto della novità che Forza Italia si è autonomizzata". Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta, prima di lasciare la Camera.
Forza Italia: “Trattiamo per conto nostro”
Il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani ha confermato che parteciperà per discutere con gli alleati "del miglior candidato presidente". ''Valutiamo - ha detto Tajani - le ipotesi anche della rosa presentata dal centrosinistra anche se alcuni profili non ci convincono. Noi trattiamo per conto nostro, poi valuteremo insieme con gli altri la candidatura ma siamo convinti che il prossimo presidente della Repubblica non debba essere un tecnico".
Renzi: “Il capo dei servizi segreti non può diventare Capo dello Stato”
Il leader di Italia Viva esprime contrarietà all’ipotesi di Elisabetta Belloni alla presidenza della Repubblica. "Non è minimamente possibile votare la capo del Dis, dai servizi segreti, alla presidenza della Repubblica: c'è un codice etico istituzionale che chi vive di sondaggi non considera valido. Questo non sta in cielo né in terra", ha detto il leader di Iv. "Se il nome è il suo diremo no con forza - ha aggiunto -. Lo dico al Pd, a Forza Italia, a chi non vive di sondaggi". "Elisabetta Belloni - ha aggiunto - è una straordinaria professionista, un'amica. Ma in una democrazia compiuta nel 2022, il capo dei servizi segreti in carica non diventa presidente della Repubblica, se non lasciando tuti gli incarichi e candidandosi davanti a tutti i cittadini"
Beppe Grillo per Belloni. Di Maio: «Indecoroso bruciare il suo nome»
Mentre Beppe Grillo promuove con un tweet la figura di Elisabetta Belloni, arriva lo stop di Di Maio. «Trovo indecoroso che sia stato buttato in pasto al dibattito pubblico un alto profilo come quello di Elisabetta Belloni. Senza un accordo condiviso. Lo avevo detto ieri: prima di bruciare nomi bisognava trovare l’accordo della maggioranza di governo. Tutto ciò, inoltre, dopo che oggi è stata esposta la seconda carica dello Stato. Così non va bene, non è il metodo giusto»: lo ha detto il ministro Luigi Di Maio. Il nome di Belloni era stato speso da Giuseppe Conte e aveva ricevuto l’endorsement di Grillo .
Benvenuta Signora Italia, ti aspettavamo da tempo. #ElisabettaBelloni
— Beppe Grillo (@beppe_grillo) January 28, 2022