Di nuovo libero il "boss dei boss".
Era inserito tra i 30 latitanti più pericolosi d'Italia. E' stato catturato, e adesso è libero. Si tratta di Rocco Barbaro.
I giudici della Cassazione hanno fatto cadere l’aggravante dell’associazione mafiosa.
In Cassazione, come riporta Il Corriere della Sera, la condanna a 16 anni di carcere è parzialmente caduta: era stato ritenuto colpevole in primo grado di associazione mafiosa e intestazione fittizia di beni come il bar "Vecchia Milano" di corso Europa del capoluogo lombardo. L’accusa per "U Sparitu", così era stato soprannominato, è di intestazione fittizia a una terza persona: la precedente gestione del bar aveva contratto numerosi debiti, in particolare con i Monopoli di Stato. Non solo, Barbaro controllava il nuovo titolare, un compaesano di Platì, in Calabria.
Il suo quartier generale era Buccinasco, alle porte di Milano: qui lavorava come gommista in affido ai servizi sociali. Per molti era "il capo di tutti i capi". Segno che negli anni Rocco Barbaro è stato uno dei personaggi indiscussi della ‘ndrangheta. Era stato arrestato a Platì cinque anni fa dopo due anni di latitanza: era inserito nell’elenco dei 30 latitanti più pericolosi d’Italia. Secondo la Procura di Milano, Rocco Barbaro era stato referente Lombardo delle cosche calabresi. Ora i giudici della Cassazione hanno annullato la condanna per associazione mafiosa, mentre hanno confermato la intestazione fittizia di beni. Per lui le porte del carcere si sono aperte ieri: è ora sottoposto alla sorveglianza speciale. Subito si è trasferito nella sua Platì, in Calabra. In quello stesso paese dove era stato catturato nel 2017.