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04/02/2022 09:01:00

Scoperta in provincia di Trapani una truffa da cinque milioni di euro sui pannelli solari 

Una  truffa da 5 milioni sugli incentivi per i pannelli solari è stata scoperta dalla Guardia di Finanza in provincia di Trapani, con il supporto operativo della Tenenza di Alcamo.  E'  scattato un maxi sequestro e ci sono anche  2 indagati, una coppia. Con documenti falsi e usando i dati dei clienti a loro insaputa i due avrebbero chiesto allo Stato i rimborsi per lo sviluppo delle rinnovabili. Oltre 2.100 le pratiche presentate in 3 anni, che quasi mai venivano respinte. L'inchiesta nata dalla denuncia di una banca: si sarebbe accorta dei bonifici fasulli. 

La truffa consisteva nella  finta installazione di centinaia di pannelli solari, tra la provincia di Palermo e quella di Trapani, e l'incasso degli incentivi previsti dallo Stato per favorire la produzione di energia rinnovabile.

Gli indagati sono Maria Laura Coppola, di Carini, e il marito, Rosario Inghilleri, di Partinico, entrambi di 42 anni. Le società coinvolte sono Egi Solar srl di via Collina, a Partinico, e Isec srl. In seguito agli accertamenti della guardia di finanza di Alcamo, è scattato un maxisequestro da 5 milioni e 379.671,75 euro (pari cioè alla somma intascata illecitamente tra il 2017 ed il 2020).

L'indagine è partita nel 2020, dopo la denuncia della banca Don Rizzo, che si è accorta che sarebbero stati utilizzati i suoi segni distintivi per predisporre falsi bonifici. I finanzieri hanno controllato oltre 2 mila istanze per ottenere gli incentivi presentate dalla Egi Solar al Gestore dei servizi energetici.  Sono stati anche sentiti tanti clienti dei due indagati, che hanno tutti riferito di aver pagato (per lo più in contanti) 300 o 400 euro per l'installazione di impianti solari termici e che hanno poi disconosciuto le firme sui documenti inviati al Gse, dichiarando di non averli mai visti.

La Egi Solar sarebbe riuscita ad ottenere negli anni gli incentivi per 2.104 istanze presentate al Gse con falsa documentazione. 

Nel 2017 l'azienda - sostituendosi ai suoi clienti e a loro insaputa - ha richiesto l'incentivo per la fornitura e l'installazione di 69 impianti. Soltanto una pratica era stata bocciata e gli indagati avrebbero così percepito 160.768,60 euro. Nel 2018 le richieste sarebbero state per 656 impianti e anche in questo caso solo una pratica sarebbe stata respinta: sarebbe stato così incassato un milione e 677.855,21 euro. Nel 2019,le richieste riguardano  ben 1.262 impianti, con soltanto 17 istanze respinte e un incasso di 3 milioni e 198.059,41 euro. Nel 2020, le richieste di incentivi hanno riguardato 344 impianti e stavolta quelle respinte sarebbero state ben 162, mentre 46 sarebbero rimaste "in valutazione". All'Egi Solar sarebbero arrivati 340.629,96 euro.

Gli impianti sono stati installati "sulla carta" anche a Mazara del Vallo, Partanna e Petrosino.

Questa la nota della Finanza:

I finanzieri del Comando Provinciale Trapani, nell’ambito di un’articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo, hanno dato esecuzione ad un decreto, convalidato in data odierna dal GIP presso il Tribunale di Palermo, con il quale è stato disposto il sequestro d’urgenza di due complessi aziendali nonché di somme di denaro, beni mobili e immobili per oltre 5.000.000 di euro nei confronti di due persone fisiche, accusate di truffa aggravata ai danni dello Stato e sostituzione di persona in relazione all’indebita percezione di contributi pubblici di cui al DM 16/02/2016 erogati dal GSE Spa – Gestore Servizi Energetici - a seguito di interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.

L’attività investigativa ha permesso di rilevare che una società siciliana, con sede a Partinico, specializzata in impiantistica, nel periodo compreso tra il 2017 e il 2020, attraverso la presentazione di circa 2300 richieste per la fornitura e l’installazione di impianti solari termici, avrebbe conseguito incentivi, in tutto o in parte non spettanti, per un importo totale di oltre 5.000.000 euro, ponendo in essere artifici e raggiri consistiti nel presentare all’Ente erogatore documenti sui quali erano apposte firme apocrife (apparentemente riconducibili ai clienti della società ma in realtà predisposti ad hoc dalla società), fatture sostanzialmente false (perché con importi gonfiati o perché riferibili a installazioni mai effettuate), copie di ricevute di bonifici bancari in realtà mai disposti. In particolare, le indagini sono state avviate a seguito di una denuncia presentata da un Istituto di Credito di rilevanza nazionale che, dopo essere stato attivato dall’Ente erogatore (GSE), ha appurato la non autenticità di una decina di ricevute di bonifico bancario, risultate contraffatte, ma ugualmente presentate per ottenere il rimborso degli incentivi per l’installazione di impianti fotovoltaici.

L’escussione dei soggetti che avrebbero dovuto disporre i bonifici già disconosciuti dall’Istituto bancario, ne ha confermato la natura fraudolenta, considerato che i clienti, a fronte dell’installazione degli impianti solari, pagavano corrispettivi perlopiù in contanti o, nell’ipotesi in cui il pagamento avveniva con metodi tracciabili, per importi decisamente inferiori a quelli indicati nelle ricevute di bonifico trasmesse al portale GSE, oltre a non aver mai firmato l’ulteriore documentazione necessaria per l’ottenimento del contributo, predisposta e firmata dalla società all’insaputa dei clienti. L’estensione delle attività ispettive alla totalità delle richieste di incentivo ha dimostrato, attraverso il confronto dei dati acquisiti dall’esame degli estratti conto con quelli indicati nelle scritture contabili, che il sistema fraudolento orchestrato dalla società controllata non sarebbe stato circoscritto alle sole dieci pratiche oggetto della delega d’indagine, ma avrebbe riguardato tutti i fascicoli ammessi all’incentivo. 

L’indagine condotta dai Finanzieri della Tenenza di Alcamo ha consentito di far emergere un sistema di raggiri e falsità in atti pubblici che avrebbe garantito alla società indagata importanti profitti, sia in termini di maggiori incentivi percepiti, che in termini di maggior competitività sul mercato; la possibilità di praticare impianti solari termici a prezzi veramente bassi e fuori mercato in condizioni normali, sarebbe stata – infatti - sostenibile solo in virtù degli incentivi ottenuti con tali condotte illecite. Al termine delle indagini sono stati denunciati i due amministratori della società installatrice per i reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e sostituzione di persona. E’ stata inoltre segnalata la società per l’illecito amministrativo dipendente dal reato di truffa aggravata, ai sensi del D. Lgs. 231/2001. Le attività di esecuzione delle misure cautelari reali sono state condotte fra le province di Palermo e Trapani e hanno portato al sequestro del saldo di tutti i conti riconducibili ai responsabili e alle imprese da loro amministrate, al sequestro di quattro immobili di loro proprietà nonché al blocco preventivo di due complessi aziendali, per impedire la prosecuzione dei reati. Prosegue – sotto la direzione della magistratura- l’azione della Guardia di Finanza di Trapani a contrasto degli sperperi delle risorse pubbliche nazionali, con particolare riferimento ai consistenti fondi destinati alla promozione dell’efficientamento energetico e delle fonti rinnovabili, che non solo compromettono il complessivo sistema degli incentivi ma soprattutto alimentano una concorrenza sleale a nocumento degli operatori economici onesti e rispettosi delle regole.