Bisognerà vaccinarsi contro il Covid una volta l'anno.
Non servirà la quarta dose di vaccino anti Covid, ma piuttosto «un richiamo che auspichiamo annuale e dovremo forse fraternizzare anche con quello». Lo ha detto il direttore generale di Aifa (Agenzia italiana del farmaco) Nicola Magrini, ospite a Elisir su Raitre, sottolineando che «l’efficacia di questi vaccini è andata anche meglio del previsto».
«Il dato con cui erano registrati i vaccini era del 95% di efficacia e questo dato è stato confermato, in molti Paesi, nel primo trimestre di uso reale — ha aggiunto Magrini —. Poi c’è stata una graduale e lenta perdita di efficacia nel secondo trimestre che ha portato quindi alla dose booster, anche in presenza di una variante su cui il vaccino aveva perso efficacia. A livello globale la comunità scientifica ha concordemente visto lo straordinario beneficio dei vaccini».
L’Agenzia europea per i medicinali (Ema) sta raccogliendo i dati sulla quarta dose provenienti dai Paesi che la stanno somministrando, come Israele. «Stiamo esaminando tutti i dati emergenti sull’uso di un secondo booster. Al momento in ogni caso non ci sono prove sufficienti dai trial clinici o da dati real world che possano supportare una raccomandazione per la popolazione generale» ha affermato nei giorni scorsi Marco Cavaleri, responsabile Vaccini e prodotti terapeutici dell’Ema. Fanno eccezione solo le persone molto fragili: «Per le persone gravemente immunocompromesse che ricevono una serie primaria di 3 dosi di vaccino a mRna, una quarta dose sarebbe il primo richiamo e dunque è già raccomandata» ha detto Cavaleri.
Netto il parere del sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri: «Escludo categoricamente che serva una quarta dose a breve — ha detto a a Timeline su SkyTg24 —. Nel tempo dipenderà da quello che ci dirà la scienza sul calo della nostra immunità e sulla circolazione del virus, in un futuro più o meno prossimo. Se a ottobre questo virus ricomincerà a circolare e gli ospedali si riempiranno alcune persone, quelle più a rischio, avranno più bisogno di un richiamo». Il ministro della Salute Roberto Speranza ha sottolineato che «la priorità adesso è la dose booster e convincere quel pezzetto di italiani che ancora non hanno fatto la prima dose».
È d’accordo Sergio Abrignani, immunologo dell’Università Statale di Milano e membro del Comitato tecnico scientifico per l’emergenza: «C’è stata una forma di isteria nell’inseguire una quarta dose ravvicinata — ha detto ospite di Timeline —. L’ha fatto Israele, anche se poi ha deciso di riservarla soltanto ai fragili. Immunologicamente non serve e non si sa quando servirà. Ad oggi è ragionevole dire che per anni non serviranno richiami. Con i vaccini a mRna abbiamo una protezione dall’infezione intorno al 70%, quindi non sono sterilizzanti ma la protezione dalla malattia è estremamente alta». Diverso sarebbe il caso di vaccini diretti contro specifiche varianti: «Allora non sarebbe una quarta dose ma, come quello contro l’influenza, un vaccino nuovo da somministrare ogni anno».