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17/02/2022 08:51:00

Lavoro nero e prodotti non sicuri, nei guai due negozi di Alcamo e Castellammare

Prodotti non sicuri e lavoro nero. Due commercianti di Castellammare e Alcamo nei guai dopo i controlli della Guardia di Finanza nei giorni scorsi. 

In particolare in un negozio a gestione cinese sono stati sequestrati prodotti non in regola, in un altro negozio gestito da un alcamese erano presenti due lavoratori in nero.

 

Gli accertamenti  che hanno riguardato un esercizio commerciale castellammarese a gestione cinese hanno portato al sequestro di oltre 1.000 prodotti, costituiti prevalentemente da accessori per abbigliamento e contenitori in plastica per bambini, detenuti per la vendita al pubblico sprovvisti delle informazioni minime essenziali, ossia delle indicazioni previste dagli artt. 6, 7, 9 e 11 del D.lgs. 206/2005 (Codice del consumo).

La merce è stata sottoposta a sequestro amministrativo e al titolare è stata contestata la relativa sanzione amministrativa (da euro 516,00 a euro 25.823,00).

Nei confronti invece di un commerciante di Alcamo, operante sempre nel settore del commercio al dettaglio di articoli per uso domestico, già sanzionato nel mese di dicembre per aver messo in vendita oltre 3.000 articoli natalizi non sicuri, è scattata la “maxisanzione” prevista  dalla legge per l’impiego di lavoratori “in nero”.

All’atto dell’accesso nei locali aziendali, infatti, le Fiamme Gialle hanno riscontrato che entrambi i dipendenti della ditta svolgevano la mansione di commesso addetto alle vendite senza che il titolare avesse instaurato un regolare rapporto di lavoro.


Oltre al pagamento della maxisanzione, la cui entità in questo caso oscilla da un minimo di euro 1.800,00 ad un massimo di euro 10.800,00 per ciascun lavoratore irregolare, il datore di lavoro è stato diffidato ad adempiere agli obblighi di legge che prevedono oltre la regolarizzazione dell’intero periodo di lavoro prestato in nero con il pagamento dei relativi contributi e premi, anche il mantenimento del rapporto di lavoro per un periodo non inferiore a 90 giorni.

L’attività di servizio posta in essere testimonia il costante impegno del Corpo nella sistematica repressione del lavoro sommerso in ogni settore economico nonché degli illeciti economico-finanziari legati alla commercializzazione di prodotti non sicuri, con il duplice fine di salvaguardare l’economia legale e gli operatori economici onesti e proteggere la salute e la sicurezza dei consumatori, con particolare riguardo alle categorie più
deboli.