“All’autotrasporto siciliano servono risposte di natura organizzativa ma anche dal punto di vista dei servizi”.
E’ quanto emerso nell’attivo regionale della CNA FITA Sicilia che si è tenuto a Enna venerdì scorso, alla presenza del presidente nazionale, Patrizio Ricci, del responsabile nazionale Mauro Concezzi e del presidente regionale della Confederazione, Nello Battiato. “La nostra Organizzazione, pur condividendo le ragioni della protesta, non ha aderito al blocco che per una settimana, su iniziativa delle solite sigle, ha paralizzato la già debole economia siciliana. Ne critichiamo aspramente il metodo – affermano i coordinatori regionali, Giorgio Stracquadanio e Daniela Taranto - così come critichiamo duramente l’atteggiamento della Regione. Ci sono dei punti che vanno chiariti e approfonditi. Non si comprende, ad esempio, la trasferta a Roma dell’Assessore Falcone con tappa al Ministero dei Trasporti per porre al Tavolo romano la vertenza. La domanda nasce spontanea: con chi si è incontrato il 22 febbraio? E subito dopo lo stesso ha invitato gli autotrasportatori ad interrompere i blocchi. Ed, ancora, assieme al Presidente Musumeci, il giorno dopo si è recato al casello di San Gregorio a solidarizzare con chi blocca illegalmente la viabilità. Entrambi hanno fatto finta di non sapere che poche ore prima si era insediato un Tavolo permanente tra il Ministero e le Organizzazioni proprio su questi temi e ne hanno annunciato un secondo. Questa sovrapposizione non ha aiutato e non aiuta il settore che vive una crisi strutturale da decenni, su cui pesa la mancanza di un serio e coerente indirizzo politico regionale e nazionale sui trasporti.
Ciò che è emerso dal dibattito dell’attivo regionale – precisano - è come l’ossatura dell’autotrasporto siciliano sia fatta da migliaia di piccole e medie imprese che, in un territorio scarsissimamente strutturato, riesce, miracolosamente, a dare servizi alla committenza. I crediti d’imposta messi a disposizione dal governo nazionale in materia di additivi, metano e pedaggi, rappresentano in questa fase, se pur importanti, dei pannicelli caldi. Dal confronto è emerso allora che una situazione d’emergenza impone misure d’emergenza. L’urgenza è intervenire sul costo del carburante. In particolare, il governo nazionale deve mettere in campo misure temporanee ma straordinarie, come abbattimento iva delle accise, riduzione l’iva dal 22% al 4%, allineamento del costo del gasolio per autotrasporto a quello del gasolio agricolo. Accanto a queste soluzioni, sono emerse anche proposte di medio termine – osservano ancora Stracquadanio e Taranto - il riferimento è alla doppia fatturazione, costo gasolio/nave e costo servizio, alla deroga per i tempi di attesa agli imbarchi per tutti gli autotrasportatori (non solo quelli che hanno sede operativa in Sicilia) e alla priorità agli imbarchi per chi trasporta prodotto fresco (ortofrutta). Proposte condivise e fatte proprie dai dirigenti nazionali che saranno portate al Tavolo permanente presso il Ministero (tavolo delle regole), l’unico realmente in grado di poter affrontare in questo momento la grave crisi del settore”. E il presidente di CNA Sicilia, Nello Battiato, ha rassicurato l’attivo regionale: “ci faremo carico di sollecitare le Istituzioni regionali affinché le misure annunciate dall'Assessore Falcone (10 milioni di euro) trovino rapida applicazione evitando di precipitare nelle sabbie mobili della burocrazia”.