Forse martedì si vedrà qualcosa di concreto sul fronte dei prezzi quando andremo a fare carburante alle nostre auto. Da qualche giorno si è fermata la folle corsa al rialzo di diesel e benzina, dopo le evidenti manovre speculative, ma ci si attesta sempre a cifre record. Se questa mattina sarà pubblicato in gazzetta ufficiale il decreto del governo, domani, dovrebbe esserci una riduzione di 25/30 centesimi sulle imposte applicate sui carburanti e quel punto far tornare il costo al litro sotto i due euro.
Il provvedimento contro il caro carburanti vale 4,4 miliardi di euro, prevede il taglio delle accise e dunque dei prezzi alla pompa, buoni benzina ai dipendenti, crediti d’imposta e dilazioni sulle bollette d’impresa, bonus sociale per le famiglie, misure per l’autotrasporto e il turismo, interventi contro il caro-materiali negli appalti pubblici. Ma non basta a frenare le critiche, di imprese, sindacati, consumatori e politici. Il leader del Pd, Enrico Letta dice che bisogna essere pronti ad ulteriori misure. Da Forza Italia si chiede un intervento con uno scostamento del deficit o con una spending review mentre Fassina (Leu) sostiene che si è stati 'timidi' sugli extraprofitti e Crippa (M5s) chiede più coraggio sulle bollette.
Lo sconto di 25 centesimi al litro (che inizialmente veniva ipotizzato di soli 10 centesimi) non accontenta poi i consumatori, che criticano sia l'importo insufficiente a colmare il divario con gli aumenti subiti, sia il fatto che l'intervento sia limitato nel tempo. Il testo iniziale prevedeva la riduzione per 30 giorni ma il Premier Draghi ha parlato di un intervento che durerà fino a fine aprile, in pratica avrà una durata di 40 giorni.
Le società che distribuiscono e stoccano i carburanti come Assopetroli e Assoenergia spiegano che con il taglio delle accise sui carburanti già immagazzinati con la vecchia accisa saranno venduti con la riduzione e quindi "subiranno una fortissima svalutazione rispetto al prezzo di carico" con un "danno enorme per il settore distributivo" che annuncia - se non ci saranno indennizzi - una mobilitazione. In Sardegna la protesta dei tir è al sesto giorno, gli autotrasportatori di Fai e Conftrasporto hanno deciso di 'congelare' il blocco in programma per il 4 aprile.
Misure contro il caro carburanti
Il maxi-decreto prevede una serie di misure volte a calmierare i prezzi e ad evitare potenziali speculazioni di mercato.
Taglio accise
Il Governo ha stabilito un taglio delle accise pari a 8,5 centesimi, per la durata di un mese, in relazione a benzina, gasolio e GPL nella seguente misura: benzina 643,24 euro per mille litri; gasolio 532,24 euro per mille litri; GPL 182,61 euro per mille chilogrammi.
Sconti alla pompa
Il taglio delle accise produce una riduzione del costo del carburante, che subirà una sorta di sconto di 25 centesimi al litro fino a fine aprile (30 giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento). Il Governo interviene dunque con un ta-glio che riduce solo in piccola parte i rincari da inizio anno, senza assorbirli.
Il carburante è infatti rincarato dall’inizio dell’anno di circa 40 centesimi al litro: la salita è iniziata in febbraio (benzina a 2,08 e diesel a 2,1) ed è diventata impen-nata a marzo; la corrispondenza temporale con la guerra in Ucraina fa emerge-re speculazioni sul mercato dei carburanti, denunciata dal ministero della Tran-sizione Ecologica, Roberto Cingolani, secondo il quale le tensioni sul mercato del petrolio non giustificano gli attuali rialzi.
Sorveglianza sui prezzi
Potenziati attività e strumenti di “Mister prezzi”, Garante per la sorveglianza dei prezzi istituito presso il Ministero dello sviluppo economico. Inoltre, il Garante potrà richiedere alle imprese elementi specifici sulle motivazioni che hanno de-terminato le variazioni di prezzo. I titolari dei contratti di approvvigionamento di gas per il mercato italiano saranno tenuti a trasmettere al Ministero della transi-zione ecologica e all’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARE-RA) i contratti sottoscritti o da sottoscrivere.
Caro bolletta: misure per famiglie e imprese
Ci sono nuovi aiuti rispetto a quelli già previsti dal Decreto Bollette del 1° marzo, che riguardano le bollette energetiche, sia per le famiglie, per le quali viene po-tenziato il Bonus Sociale (Bonus acqua, luce e gas) – esteso a 5,2 milioni di fa-miglie (1,2 in più) grazie ad un’estensione del tetto ISEE da 8mila a 12mila euro – sia per le imprese. Previsti in particolare nuovi bonus fiscali e misure specifiche per le categorie più colpite dalla crisi energetica e dei carburanti.
Misure per le imprese
Credito d’imposta del 12% sui costi della bolletta dell’energia elet-trica per le imprese non energivore con contatori di potenza pari o su-periore a 16,5kW nel caso di rincari del 30% rispetto al 2019. Il credi-to è cedibile a terzi, senza facoltà di successiva cessione, fatta salva la possibilità di due ulteriori cessioni a favore di banche e intermediari finanziari, società appartenenti a un gruppo bancario o imprese di as-sicurazione autorizzate ad operare in Italia.
Credito d’imposta del 20% a favore delle imprese per l’acquisto di gas naturale a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti nel secondo trimestre 2022.
Incremento crediti d’imposta, già riconosciuti dal decreto-legge n. 17/2020 (il decreto Bollette del 1° marzo), a favore delle imprese energivore (dal 20% al 25%); a favore delle imprese a forte consumo di gas naturale (dal 15% al 20%), con la possibilità di cedere il credito.
Rateizzazione bollette per i consumi energetici (energia e gas), per i mesi di maggio e giugno 2022, fino a 24 rate.
Integrazione salariale, con trattamento ordinario, in un numero de-finito di settimane da fruirsi entro il 31 dicembre 2022, per le imprese che hanno terminato la Cassa integrazione ordinaria (nel limite di spe-sa di 150 milioni nell’anno). La disposizione si applica anche alle im-prese del settore turistico.
Esonero contributivo per assunzione a tempo indeterminato di lavo-ratori subordinati provenienti da imprese per le quali è attivo un tavo-lo di confronto per la gestione della crisi aziendale esteso ai lavoratori licenziati per riduzione di personale nei 6 mesi precedenti e a quelli impiegati in rami d’azienda oggetto di trasferimento.
Sandro Catalano, Ance Trapani: "E’ molto difficile fare imprese con il caro carburante e con i costi dell’energie. Le imprese locali che producono intonaci e premiscelati ogni mattina fanno fatica ad accendere i macchinari. Ho inviato un documento ai nostri associati, in cui dicevo che, se hanno difficoltà e vogliono, possono fare istanza all’ente appaltante per poter bloccare i cantieri, c’è grossa difficoltà a reperire il materiale. Uno dei motivi dell’innalzamento dei prezzi è il superbonus, a cui ad esso si è aggiunta anche la guerra in Ucraina, da dove arrivano molte materie prime. Abbiamo difficoltà a reperire le argilla per fare i mattoni, difficoltà per la ceramica, per le materie plastiche e l’acciaio. In questo momento chi volesse fare un piccolo solaio, una trave o un cordolo, non si può fare perché non si trova il ferro. Devo dire che c’è un po’ di speculazione, mi sono trovato nei pressi di Catania di fronte ad un’acciaieria e ho visto che avevano parecchie bobine di ferro da lavorare, ma non lo fanno uscire. Noi come categoria a livello nazionale stiamo cercando di fare qualcosa, con i ministri non c’è più dialogo, stiamo vedendo di contrattare con Draghi".
L'intervento dell'ANCE sul PNRR - Nei giorni scorsi il Presidente di Ance Trapani (Associazione nazionale costruttori Edili) Sandro Catalano ha inviato una nota alle Amministrazioni locali per conoscere “lo stato dei progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che le Amministrazione hanno in programma di realizzare con il PNRR”. Catalano evidenzia che: “le possibilità di successo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e delle politiche di coesione nazionali ed europee e dunque la riqualificazione dei territori, passerà dalla capacità che le Amministrazioni pubbliche sapranno mettere in campo per impiegare queste ingenti risorse messe a disposizione. "Noi come Ance abbiamo inviato una lettera ai Comuni per sapere come si stano muovendo e abbiamo fatto anche una proposta anche “provocatoria” - dice Catalano -. Per le amministrazioni che si trovano con poco personale, lo Stato mette a disposizione dei fondi per poter assumere dei tecnici, per poter progettare e non perdere l’occasione del PNRR, noi abbiamo proposto ai Comuni di far rientrare qualche tecnico che è andato in pensione che potrà rimanere in organico dell’Amministrazione per un periodo a tempo determinato e comunque non oltre il 31 dicembre 2026.
CNA Fita Taxi Sicilia: “Costi di gestione insostenibili. Provvedimenti subito”
“I costi di gestione nel settore taxi sono diventati insostenibili per la sopravvivenza delle attività”. A parlare è Rocco Tranchida, Presidente FITA TAXI Sicilia, che- facendosi portavoce dei tassisti sici-liani- denuncia la situazione di un comparto già messo a dura prova dalle restrizioni dovute alla pandemia.
“Alle spalle abbiamo già un periodo in cui la crisi pandemica ha rallentato tantissimo il lavoro. Ad oggi dovere fare i conti anche con i prezzi record dei carburanti incide notevolmente sui nostri già esigui margini di profitto”.
A stabilire le tariffe taxi sono, infatti, i regolamenti comunali, per cui gli operatori del settore non hanno facoltà di recuperare le spese aumentando i costi per l’utenza.
“Saremmo più contenti- precisa Tranchida- se lo Stato prevedesse delle agevolazioni sulla spesa carburante per chi opera nel settore, dato che si tratta di una spesa rilevante e assolutamente ne-cessaria per le nostre attività”.
Tranchida denuncia anche la scarsa attenzione al comparto da parte della Regione Siciliana. “In altre zone d’Italia, le Regioni danno la possibilità ai tassisti di usufruire di un incentivo per l’acquisto delle auto di servizio, che va ad aggiungersi all’incentivo offerto dalle case produttrici. Qui in Sicilia questo non è previsto, tanto che non siamo ancora stati in grado di acquistare auto nuove, ibride, che ci permetterebbero anche risparmi sul carburante. Un parco auto sempre rin-novato ci consentirebbe inoltre di abbassare i costi di gestione relativi all’usura dei mezzi nel tempo”.