Il Marsala Doc Superiore Riserva “Genesi” 2014 della Cantina Carlo Pellegrino & C. Spa (Marsala, Trapani) è l’”Etichetta dell’anno” della 26esima edizione di Vinitaly Design International Packaging Competition, organizzato da Veronafiere.
Sono 13 le categorie e sei i premi speciali del concorso, che si è svolto il 24 marzo con l’obiettivo di premiare i migliori packaging – comprendenti dunque bottiglia, chiusura, capsula, etichetta, collarino e altre caratteristiche estetiche – del mondo dei vini, dei distillati, dei liquori, delle birre e degli oli extra vergine di oliva. In gara, 287 confezioni, che sono state valutate da una giuria presieduta da Leonardo Sonnoli e composta dalla Chief Category Officer di Conad Alessandra Corsi e dai designer Papi Frigerio, Giuseppe Mascia e Chiara Tomasi.
Per quanto riguarda le altre sezioni speciali del premio - come riporta virtuquotidiane - la Cantina Carlo Pellegrino fa il bis aggiudicandosi anche il riconoscimento per l’Etichetta GDO con Terre siciliane Igt Zibibbo “Cardilla” dell’annata 2021. Il Premio speciale Packaging 2022 è andato a Genagricola S.p.a. (Loncon di Annone Veneto – VE), mentre vincitrici del Premio speciale Immagine coordinata 2022 sono state le Cantine 4 Valli s.r.l. – “Il Poggiarello” (Travo, Piacenza). Il Premio speciale Ambiente & Sostenibilità è stato assegnato al Prosecco Doc spumante extra dry “Uva” della Cantina la Delizia Viticoltori Friulani (Casarsa della Delizia, Pordenone).
Infine, la medaglia d’oro del Premio speciale Packaging box è stata vinta dal Franciacorta Docg Riserva dosaggio zero millesimato 2008 “Franco Ziliani” della Guido Berlucchi & C. Spa (Borgonato, Brescia). Ai vincitori decretati si aggiungono inoltre venti etichette, anch’esse selezionate dalla giuria, che verranno valutate dal pubblico tramite i canali social di Vinitaly.
La presentazione del Vinitaly dell'assessore Regionale all'Agricoltura Toni Scilla - "Sarà un Vinitaly che trova tanti buoni motivi per essere celebrato con fiducia – e la fiducia è un sentimento che non si trova a buon mercato, si costruisce giorno dopo giorno, pardon vendemmia dopo vendemmia. Questo Vinitaly del ritorno alla vita, quello della ripartenza, assume un valore ancora più significativo per la Sicilia che - oggi – torna a testa alta con le sue istituzioni rappresentative e nella pienezza delle responsabilità attribuite a questo nostro Assessorato - a Verona, con il rango e il ruolo dovuto al vino siciliano, ai suoi territori di pregio, a quel sistema di uomini e donne – di piccole e medie imprese ma anche di grandi marchi conosciuti - che costituiscono il vertice della piramide qualitativa del sistema agro alimentare siciliano nel suo complesso".
"Siamo qui per ribadirne il valore, il profilo internazionale, l’azione innovativa sui processi produttivi, con un’impronta di sostenibilità alta e credibile nei fatti che sono il portato di scelte impegnative ma condivise. Temi e sfide che devono trovarci sistemici nel pensiero e nell’azione. Il vino siciliano vince quando fa squadra e questo è una componente fondamentale della strategia che tutti insieme – come in un coro ricco di tante voci, anche soliste, ma che insieme raggiungono il risultato della coralità, dell’armonia e della bellezza. Innanzitutto il vino siciliano è bello".
"Oggi, questo incontro con la stampa assume un valore diverso dal solito. La stretta di mano con Veronafiere, il suo Direttore Generale e l’intero organismo che lo dirige, non solo sana un pregresso che stava diventando un peso gravoso in termini di reputazione e credibilità delle nostre istituzioni, ma rischiava di compromettere anni di costruzione e di lavoro. Noi con spirito costruttivo abbia cambiato il verso. Con Veronafiere intendiamo lavorare configurando una serie di sinergie di programmazione e intervento che devono rispondere ad un solo criterio: deve servire ad accrescere il valore dei nostri vini, delle nostre uve, migliorarne la comunicazione strategica sui mercati più competitivi, rendere il più ampio possibile il raggio di azione e di inclusione verso le politiche della sostenibilità ambientale ma anche economica e sociale del nostro produrre uve e vini di qualità, in grado di competere e di affermarsi innanzitutto con l’identità dei territori di riferimento, le nostre varietà di punta e di successo, ma anche quelle meno conosciute e più di nicchia".
"Lo strumento consortile in regime Erga Omnes – è la DOC Sicilia ed è il principale, ma non l’unico nella regione, ad avere questa configurazione giuridica - sono uno strumento – forte e credibile – a sostegno di un percorso che deve sempre più affinarsi, con obiettivi, condivisi, plurali nelle soggettività coinvolte, rappresentative di un movimento di rinascita e rilancio - costante dell’agricoltura siciliana che, non può restare ferma al passato e al presente, deve guardare e preparare il futuro".