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05/04/2022 06:00:00

 La maledizione dei presidenti. Sistema Montante, anche Crocetta a giudizio

E’ la maledizione dei presidenti della Regione Siciliana. Dopo Totò Cuffaro e Raffaele Lombardo anche Rosario Crocetta è stato rinviato a giudizio. E’ una maledizione giudiziaria, tra processi e condanne, una sorte toccata fino a questo momento a tutti i presidenti della Regione eletti direttamente dai siciliani.

Cuffaro, Lombardo, Crocetta - Totò Cuffaro, che nel 2001 fu il primo presidente scelto dai siciliani e non dall’Ars, è infatti anche l’unico ad essere rinchiuso in carcere. Raffaele Lombardo, coinvolto nell’inchiesta Iblis pochi mesi dopo essere stato eletto alla presidenza della Regione. Accusato di rapporti con i clan mafiosi, si ritrovò al centro di una estenuante vicenda giudiziaria, fra richieste di archiviazione, imputazioni coatte, condanne dei gradi intermedi e annullamenti con rinvio in Cassazione. Dopo 12 anni dall’inizio del calvario giudiziario l’assoluzione. E come Raffaele Lombardo, che si dimise anticipatamente e non si candidò per la seconda volta, anche Crocetta salto la ricandidatura. L’inchiesta sul sistema Montante era già iniziata ma a bloccare Crocetta furono più che altro, i malumori dei suoi stessi alleati.

I rinviati a giudizio del "Sistema Montante" - Tra i tredici indagati rinviati a giudizio dell’inchiesta “Montante bis” oltre all’ex Presidente di Confindustria Sicilia Antonello Montante (già condannato a 14 anni in primo grado, il processo d’appello è in corso), c’è anche l’ex presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta. Tra gli altri indagati rinviati a giudizio dal Gup del Tribunale di Caltanissetta Emanuela Carrabotta ci sono esponenti politici, appartenenti alle forze dell’ordine e imprenditori: gli ex assessori Linda Vancheri e Mariella Lo Bello, l’ex commissario Irsap, Maria Grazia Brandara, gli imprenditori Giuseppe Catanzaro, Rosario Amarù e Carmelo Turco, l'ex vice questore aggiunto della Polizia presso l’ufficio di frontiera di Fiumicino, Vincenzo Savastano, l'ex capocentro Dia di Caltanissetta, Gaetano Scillia, l'ex direttore della Dia, Arturo De Felice, il colonnello dei carabinieri Giuseppe D’Agata e l'ex capo della security di Confindustria, Diego Di Simone Perricone. Il processo inizierà il 2 maggio nell’aula bunker del carcere di Caltanissetta.

Le accuse a Crocetta – Tutti sono accusati di associazione a delinquere, corruzione, abuso d’ufficio e finanziamento illecito ai partiti. Secondo l’accusa avrebbero fatto parte del cosiddetto "Sistema Montante" che ruotava attorno all’ex vice presidente nazionale di Confindustria con delega alla Legalità. La procura di Caltanissetta contesta anche presunti finanziamenti illeciti per sostenere la campagna elettorale dell’ex governatore Crocetta. I pm Claudia Pasciuti e Davide Spina accusano l’ex governatore di essere stato «a disposizione» del leader di Confindustria: «Era asservito ai suoi interessi». All’allora governatore viene contestato di aver compiuto «una pluralità di atti contrari ai doveri di ufficio per assecondare richieste e intessi. In cambio — sostiene l’accusa — avrebbe ricevuto la corresponsione, a titolo di finanziamento della propria campagna elettorale, una ingente somma di denaro contante, ammontante a 200 mila euro». Crocetta avrebbe ricevuto anche «l’intervento, da parte di Montante — pure questo è scritto nell’atto d’accusa — finalizzato ad evitare la diffusione di un video a contenuto sessuale che lo ritraeva in atteggiamenti intimi con soggetti minori, di nazionalità tunisina».

Crocetta, sono sereno ho la coscienza a posto – “E una croce che debbo portare, ma sono sereno e tranquillo perché sono innocente e ho fiducia nella giustizia”, così commenta l’ex presidente Rosario Crocetta la notizia del suo rinvio a giudizio. Sembra una cronaca annunciata – le parole dell’ex governatore – in oltre tre anni non sono mai stato sentito dai magistrati, non hanno ascoltato le mie ragioni. Il processo permetterà di fare chiarezza. Non ci sono prove, ma solo dei “sentito dire” del finanziamento illecito, la mia campagna elettorale per la Sicilia è stata trasparente ed è tutta documentata. Io – continua – Crocetta sono assolutamente estraneo alle accuse che mi contestano. Non esiste alcun reato, né il fantomatico video hard. Io ho la coscienza a posto e la consapevolezza che un innocente non può essere condannato”.