E’ scontro in aula sui conti correnti e le disponibilità economiche di Giuseppe Pirrello, l’ingegnere alcamese, ex capo del Genio Civile di Trapani e principale indagato dell’operazione “Palude”, del novembre 2018. Le parti nel corso dell’ultima udienza del processo hanno ascoltato il militare della Guardia di Finanza che si è occupato di passare al setaccio il patrimonio di Pirrello.
Per la difesa dell’imputato, l’avvocato Saro Lauria, ci sarebbe “una sostanziale proporzione tra quanto dichiarato tra il 2007 e il 2016 e il patrimonio. Anzi, è emerso un plusvalore di oltre 500 mila euro a favore del Pirrello”. Nel corso delle indagini il pm aveva chiesto il sequestro di oltre un milione di euro. Secondo l’accusa, Pirrello agevolava le pratiche che finivano al Genio civile e che passavano nello studio privato del figlio, geometra ad Alcamo. Prossima udienza fissata per il 29 giugno.