Già il titolo del libro lo suggerisce ed è proprio così. Il volume, fresco di stampa, dal titolo “Alba, libera poetessa pop” - pubblicato nella collana “I Diamanti” della casa editrice Aletti -descrive tre aspetti pregnanti, nel pensiero, nel gusto letterario e nel modo di fare, dell’autrice di Trapani, Rosalba Figlioli. Come lei stessa afferma: «Mi porgo con educata e gioiosa curiosità verso l’altro, che nulla invade, ma di certo ne osservo con occhio discreto ciò che più mi sta a cuore: l’educazione emotiva. Con uno spirito pop, di leggerezza». E l’educazione emotiva, intesa come sostanza principe al consolidamento dei valori etici e di gestione delle emozioni, senza la quale l’agire sarebbe istintivo e di sopravvivenza, è il tema centrale dell’opera.
La poetessa Alba, schietta e sanguigna, si rivolge ai giovani, eredi del mondo, ma anche alle donne. A coloro che non riescono a svincolarsi dal ruolo di moglie e madre a favore della propria individualità e della propria realizzazione personale. «Ahimè - afferma - proprio oggi, il risultato fallimentare proviene dalla figura di donna e madre, che essendo la prima d’accoglienza all’individuo, ne porta con sé risultati dannosi nel mondo sociale, in quanto gran parte del genere femminile è rimasto rovinosamente indietro, incastrandosi da sé in ruoli arcaici e faticosi. Oggi, occorre una nuova formula nell’essere donna e madre, più coraggiosa a investire se stessa fuori le case, a osare carriere, a non collocarsi come “sbriga-faccende”, ma più protagonista di se stessa. I figli del mondo di oggi vanno educati con nuovo fresco pensiero».
L’autrice è dedita alla formazione (anche di giornalismo e dizione), cogliendo il lockdown come opportunità per potersi dedicare allo studio. Precedentemente, è stata impegnata nll’esercizio della Consulenza del Lavoro, a cui è seguita un’esperienza radiofonica. A ciascuna poesia - che vuole trasmettere allegria e consapevolezza - segue una dedica personale e autoriale, breve, sostanziale e diretta. «Sicuramente è una scelta, nella forma di scrittura, bizzarra come me - spiega l’autrice -. Però devo dire che scaturisce da un trasporto spontaneo a una reale riconoscenza rivolta a ogni persona, e sono tante, le quali hanno dato sostanza e arricchimento alla mia personalità: famiglia, insegnanti, amicizie, lavoro, e umanità d’ogni tipo».
«La raccolta - scrive nella Prefazione il poeta, critico letterario e formatore Giuseppe Aletti - si presenta a volte come una introspezione necessaria per fare ordine tra gli accadimenti che l’autrice incontra nel suo percorso, altre volte sente il bisogno di puntualizzare, soffermandosi e spiegando, per dare al lettore una cornice entro la quale cercare i significati più reconditi. È come se Alba Figlioli, prendesse per mano il lettore e lo conducesse tra le pieghe della sua esistenza ondivaga, e lo fa con la sincerità che di solito concediamo al diario segreto al quale confidiamo le nostre inquietudini e tormenti». E al suo editore Aletti, l’autrice dedica una riflessione prendendo spunto proprio dalla opera leader nella classifiche Amazon del poeta di origini calabresi che vive a Roma e cioè “Da una feritoia osservo parole”.
In Alba, libera poetessa pop, arricchita nella parte finale da un book fotografico dell’autrice, prevale la lirica poetica e l’oratoria nei tratti autoriali. La scrittrice apprezza ogni forma stilistica come pure prosa, epica e narrativa, che adatta alle sue parole e ai suoi pensieri in veri e propri giochi letterari, tirando fuori la parte artistico-creativa. Tutto si ispira alla realtà, ad emozioni e sensazioni vissute e respirate. E tutto ruota attorno all’amore, alla forza di crederci, di plasmare se stessi senza costrizioni e compromessi. Da qui l’invito ai giovani, a tutti i figli di questo mondo. “Confido in un vostro nuovo pensiero, libero e costruttivo, semplice, privo di schemi ottusi e farcito di valori, il resto verrà da sé. E promettetevi di credere in voi stessi. Prima d’ogni cosa indossate virtù”. E a tutti i lettori: «Riscoprire la Bellezza, a cominciare da dentro noi, attraverso appunto un nuovo consolidamento di sentimento e valori, prima ricetta di riuscita per ogni altra succulenta pietanza».