Avviato, in Tribunale, a Marsala, un processo che per lesioni personali e rapina, con l’aggravante di avere favorito Cosa Nostra, vede imputate quattro persone di Vita. Sono Vito Musso, di 34 anni, Giuseppe Pipitone, di 47, Giovanni Pipitone, di 53, e Vito Leone, di 47.
Secondo l’accusa, i quattro, in concorso, il 5 marzo 2019, a Vita, “mediante violenza alla persona e minaccia, s’impossessavano delle chiavi dell’autoambulanza condotta da E.P., sottraendole a quest’ultimo che le deteneva in quanto incaricato del servizio di soccorso sanitario in occasione di una manifestazione. Fatto aggravato perché commesso contro una persona incaricata di pubblico servizio”. Nella colluttazione, E.P., 45 anni, costituitosi parte civile, riportò un “trauma distorsivo al ginocchio destro”, con prognosi di guarigione di 20 giorni. E.P., residente a Vita, è stato presidente di un’associazione operante in campo sanitario, che tre anni fa ha anche subito un tentativo di furto. A sostenere l’accusa nel processo è il pm della Dda di Palermo Francesca Dessì. Non si sa bene perché gli presero le chiavi dell’ambulanza, ma dalle indagini è emerso che potrebbe essere stata un’intimidazione. A difendere gli imputati sono gli avvocati Piero Di Vita, Francesco Salvo e Carlo Ferracane. Legale di parte civile è il palermitano Claudio Trovato.
In passato, E.P., è stato presidente di un’associazione che tre anni fa ha anche subito un tentativo di furto. Poi, anche l’aggressione con la sottrazione delle chiavi dell’ambulanza. Le indagini della Procura di Marsala (poi, per competenza, il fascicolo passò alla Dda) hanno fatto intuire che si trattava di un atto intimidatorio eseguito da mafiosi locali.