Ieri 18 Giugno 2022 è stato il 31° anniversario della morte di Gaspare Palmeri. La sua è una storia comune a tante vittime di mafia, quella di un innocente, ucciso dalla violenza di Cosa nostra senza pietà e senza nessun motivo.
Chi era Palmeri - Gaspare Palmeri di Castellammare del Golfo, era un agente del corpo forestale la sera in cui venne ucciso dai sicari si trovava assieme ad alcuni colleghi, Stefano Siragusa, Antonino Mercadante e Domenico Parisi, quest’ultimo vero obiettivo dei killer di Cosa nostra. I quattro stavano tornando da Ficuzza dove hanno assistito ad una partita di calcio i Palmeri stava rientrando nella sua città, Castellammare del Golfo, quando il fuoco dei killer uccise lui, Siragusa e Parisi.
Palmeri e la famiglia etichettati come mafiosi - Per anni dopo l’omicidio Gaspare Palmeri e la sua famiglia sono stati “etichettati”, marchiati a fuoco dal dubbio di essere vicini ad ambienti mafiosi. La vedova e i figli Giovanni e Filippo però non si sono mai arresi, hanno ottenuto verità e giustizia soltanto nel 2003, quando la Corte di Assise di Palermo ha stabilito l’innocenza di tre dei presenti, le due vittime e l’unico sopravvissuto, Antonino Mercadante.
Nella sentenza dell’11 aprile 2003 si legge: “il Siragusa e il Palmeri erano caduti nell'agguato sol perché quel giorno si trovavano nella stessa auto in cui viaggiava Parisi Domenico, obiettivo dei killer”.
Indagini, processo e dichiarazioni dei collaboratori - Le indagini e il processo apertosi nel 2003, grazie alle dichiarazioni di alcuni collaboratori, hanno chiarito la ragione del triplice omicidio era colpire uno degli occupanti dell'auto, imparentato con il clan Greco di Alcamo che si era contrapposto ai corleonesi di Salvatore Riina. La chiave di tutto è infatti Domenico Parisi cognato di Lorenzo Greco, potente boss alcamese. A questa conclusione si arriverà solamente molti anni dopo, perché fino al 2003 il collegamento delle vittime dell’attentato con gli ambienti mafiosi è un pensiero comune, ma non accertato da alcuna prova. La moglie e i figli di Gaspare Palmeri etichettati crudelmente, isolati e abbandonati continuano a rivendicare l’innocenza del loro caro. Fino a quando, 12 anni dopo, grazie alle dichiarazioni di Giovanni Brusca, collaboratore del clan dei corleonesi di Salvatore Riina divenuto collaboratore di giustizia, fa chiarezza sulle vicende accadute il pomeriggio del 18 giugno 1991. Si viene a scoprire finalmente che il vero obiettivo dell’agguato era Domenico Parisi. La vicenda, infatti, accadde nel bel mezzo degli scontri fra i corleonesi di Riina e i Greco di Alcamo.
Le condanne per l'omicidio - Per l'omicidio, l’11 aprile del 2003 la Prima sezione della Corte d'Assise di Palermo ha condannato Giuseppe Agrigento, Simone Benenati, Salvatore Madonia e Salvatore Riina alla pena dell'ergastolo e Giovanni Brusca, divenuto collaboratore di giustizia, alla pena di 14 anni di reclusione.
A Palmeri il comune di Castellammare ha intitolato una via - Oggi l’eredità di Gaspare cammina con i figli e i nipoti che incontrano i ragazzi delle scuole da nord a sud. A Gaspare Palmeri nel 2017 il Comune di Castellammare del Golfo ha intitolato una via. È stato il piccolo Gaspare assieme al fratello Gabriele a scoprire la targa all'inaugurazione dove è inciso il suo stesso nome: quello del nonno, ucciso ingiustamente dalla mafia.