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05/07/2022 16:22:00

Teatro, danza, musica, spettacoli all’alba. Tutto pronto per "Segesta Teatro Festival"

Nella terra del Mito, l’Antico incontra il Contemporaneo. Nel mondo delle tecnocrazie, lo sguardo rivolto al Sacro.

Nell’epoca dell’istantaneo, l’esperienza del tempo dilatato, sospeso, circolare.

È il Segesta Teatro Festival, con la direzione artistica di Claudio Collovà, il programma di arti performative che si svolgerà dal 2 agosto al 4 settembre in uno dei parchi più affascinanti della Sicilia: il Parco Archeologico di Segesta, in provincia di Trapani, fra il Teatro Antico, il Tempio Afrodite Urania e i comuni limitrofi circondati da vigneti e colline: Calatafimi Segesta, Contessa Entellina, Poggioreale, Salemi e Custonaci.

Ben 26 spettacoli di cui 7 Prime Nazionali, per un intenso mese di programmazione multidisciplinare fra teatro, danza, musica, poesia, installazioni, spettacoli all’alba e notti a scrutare la volta celeste, progetti speciali, eventi diffusi e incontri. Da Virgilio Sieni a Salvatore Sciarrino, da Roberto Latini a Mimmo Cuticchio, da Compagnia Zappalà Danza a Mamadou Dioume, da Anna Bonaiuto a Giorgina Pi, passando per i Dervisci Rotanti di Damasco e i Cuncordu e Tenore di Orosei, Massimo Cacciari e Umberto Galimberti. E molto, molto altro.

Promosso dalla Regione Siciliana – Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e dall’Ente Parco Archeologico di Segesta, un festival che cambia nome e direzione artistica: a guidare questo primo, nuovo capitolo di una storia iniziata nel 1967, Claudio Collovà, regista di fama internazionale, autore e attore, nonché docente e già direttore delle Orestiadi di Gibellina dal 2009 al 2017. Riconnettere il festival con le migliori esperienze internazionali nel campo della creazione contemporanea, reinterpretare il legame ideale con i fondatori del Teatro Antico, valorizzare le più interessanti espressioni artistiche del territorio e favorire e contribuire all’affermazione della Sicilia come “spazio di incontro tra culture e linguaggi”, sono le traiettorie che segnano la rinnovata visione complessiva e le scelte artistiche di questo new deal, in sintonia con la più ampia offerta culturale del Parco Archeologico di Segesta. Nell’ottica della collaborazione fra parchi archeologici della Sicilia e tra festival e istituzioni culturali, inoltre, un’ulteriore novità della programmazione 2022 è l’ospitalità che il STF offre al festival Ierofanie di Naxos Taormina e all’itinerante Festival della Bellezza.

Sono tre gli elementi principali che danno forma alla programmazione 2022: la predilezione dei linguaggi innovativi che rendono vivi e attuali i testi classici, uno sguardo panoramico che da Oriente volge verso Ovest e il recupero del sacro in chiave contemporanea. Il sacro come via necessaria a trascendere la realtà, a “superare la contingenza e la precarietà” attraverso “spettacoli che abbracciano temi eterni” e ci raccontano la “stratificazione del Mito”, come afferma il Direttore Artistico Claudio Collovà mentre Alberto Samonà, Assessore Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana commenta: “Vedere ‘altro’ e andare ‘oltre’ attraverso un percorso fatto di emozioni, riflessioni e visioni del reale che, abbandonato il disincanto, magicamente si trova a poggiare su di un tempo immutato e immutabile, privo di orologi scandenti la quotidianità”. Visioni che gli artisti hanno urgenza di condividere con il pubblico “per gioire e stupirci, avvicinandoci a figure che rappresentano spiriti divini e creature antiche che possono condurci verso la nostra forza interiore” dichiara il Direttore del Parco Archeologico di Segesta Luigi Biondo.

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A rimarcare la volontà di essere anche un festival diffuso, Il Segesta Teatro Festival si apre il 2 agosto fuori dal Parco Archeologico, al Belvedere di Calatafimi Segesta, con Omu a mari. Il cunto delle sirene del “cuntista” di nuova generazione Gaspare Balsamo, in replica poi il 23 agosto a Salemi e il 30 agosto a Contessa Entellina. Fra sirene vere e immaginarie, un “racconto” di passaggio all’età adulta nella comunità di pescatori e uomini di mare dello Stretto di Messina, che abita un universo di significati, simboli e miti. La valorizzazione della cultura siciliana attraverso la grande tradizione orale del “cunto” ritorna il 9 agosto con il primo dei suggestivi spettacoli all’alba al Teatro Antico: Cicerone e i Siciliani contro Verre di e con Alfonso Veneroso che narra una vicenda del I secolo A.C. dalle impressionanti analogie con il mondo di oggi, fra corruzione politica, crimine organizzato e guerre per l’approvvigionamento dell’energia. E poi l’11 e 12 agosto sempre al Teatro Antico, con L’ira di Achille del Maestro Mimmo Cuticchio, regista, attore e “puparo” conosciuto in tutto il mondo proprio per la sua pratica artistica che ormai da cinquant’anni fonde l’epica con il contemporaneo. In questo caso
l’Iliade di Omero incontra la sperimentazione musicale del figlio Giacomo Cuticchio e del suo ensemble.

Il programma completo su https://www.segestateatrofestival.com/