E' attesa nei prossimi giorni a Firenze una sentenza storica che farà giurisprudenza. I giudici del tribunale civile per la prima volta nella storia si trovano imputata l'Arma dei Carabinieri.
A citarla in giudizio tre anni fa sono stati gli avvocati di Giuseppe Gulotta, Pardo Cellini e Saro Lauria. Gulotta che ha trascorso 22 anni di carcere, era accusato assieme ad altri suoi coetanei, poi assolti anche loro, di essere stato uno degli autori della strage della casermetta di Alcamo Marina, avvenuta nel gennaio del 1976, nella quale vennero uccisi i due carabinieri Carmine Apuzzo e Salavtore Falcetta.
L'Arma è stata citata per danni. La richiesta di risarcimento da parte di Gulotta è di 66 milioni e 674 mila euro. Oltre ai Carabinieri, Gulotta ha citato anche il ministero dell’Interno, la Presidenza del consiglio dei ministri, il ministero dell’Economia e finanze e tre carabinieri, da tempo in pensione, per i quali è scattata la prescrizione per il reati di sequestro di persona e lesioni gravissime.
La richiesta di risarcimento oltre che per l’ingiusta detenzione è stata fatta anche per le torture subite in una casermetta di contrada Sirignano, a Calatafimi. Qui Gulotta e altri due giovanissimi imputati alcamesi, furono costretti a confessare, con le torture, un duplice ed efferato delitto che, secondo le risultanze dei processi di revisione, non hanno commesso.
A 46 anni di distanza dai misteri di quella strage, chi li ha subiti, cerca di avere giustizia.