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10/09/2022 06:00:00

Catania, Lo Curto, Lombardo: continua lo scontro sulla rete ospedaliera

 Sembra essere un tema caldo quello della rete ospedaliera in questa campagna elettorale per le elezioni regionali del prossimo 25 settembre, soprattutto quando ci si riferisce all’ospedale di Castelvetrano.

Nei giorni scorsi avevamo riportato alcune dichiarazioni di Nicola Catania, sindaco di Partanna, candidato all’Ars con Fratelli d’Italia (le trovate qui) che, parlando del piano regionale sanitario aveva affermato che era “stato votato da Turano, Lo Curto, Pellegrino… tutti i deputati della provincia”. Ed una volta “diventato legge, è stata trasferito all’esecutivo, dunque alla giunta e all’assessore”, praticamente obbligati ad andare “necessariamente in quella direzione”.

Ma non è paradossale – aveva sottolineato Catania - che oggi qualcuno sia candidato per portare un pacchetto di voti a colui che ha votato per il ridimensionamento dell’ospedale di Castelvetrano?”.

 

Nicola Catania si vergogni delle bugie e delle maldicenze” ha replicato duramente l’onorevole Eleonora Lo Curto (qui la sua nota), definendo “meschino” il tentativo di diffamare i parlamentari uscenti, eletti nella provincia di Trapani, dal momento che “la rete ospedaliera è frutto solo di una decisione del governo regionale che è stata fortemente contestata dalla deputazione in commissione Sanità e in ogni altra sede possibile”. L’onorevole, ricordando che insieme alla presidente della Commissione Margherita La Rocca Ruvolo, avevano partecipato a Castelvetrano ad una manifestazione di protesta in difesa  dell’ospedale, aveva invitato Catania a fare “il mea culpa per non essere stato capace di risolvere alcunché nonostante le sue vantate amicizie politiche”.

 

Replica anche Francesco Lombardo, castelvetranese candidato all’Ars nello stesso partito della Lo Curto e di Mimmo Turano.

Sull’argomento ospedale, nei confronti del sindaco di Partanna si è espresso così: “Stupisce che chi si candida al Parlamento Siciliano affermi che il Piano Razza, contro il quale egli ha condotto una pseudo battaglia fatta di ambiguità e attendismi, sia stato oggetto di un inesistente provvedimento di legge, laddove l’unico atto parlamentare va nella direzione opposta a quella millantata da Catania ed è il deliberato della VI Commissione in favore dell’ospedale di Castelvetrano, atto di indirizzo politico disatteso dal governo regionale”.

Già che c’era, Lombardo ha anche risposto alla battuta che Catania aveva fatto sulle spese della sua “candidatura megagalattica”, dicendo che “per risolvere la problematica che riguarda l’agricoltura, basterebbe trasferire le spese che si fanno in campagna elettorale agli agricoltori che avanzano i soldi.  Sarebbe già un bel passo avanti”.

Un “attacco personale con illazioni false e meschine – ha scritto Lombardo - alludendo a fantomatici crediti vantati dagli agricoltori nei confronti di chi, come il sottoscritto, non ha mai vissuto di politica, ma del proprio lavoro; un lavoro i cui risultati, anche in termini occupazionali, sono sotto gli occhi di tutti”.

 

Nicola Catania, invece, in una controreplica scrive che “la leghista Eleonora Lo Curto ha perso la calma, lanciando accuse dai toni che non si addicono a una signora e a una rappresentante istituzionale”. Ricordando all’onorevole che, dal momento in cui “lei è stata per cinque anni deputato regionale, dovrebbe saper bene che la Regione, in tema di sanità, ha competenza esclusiva”. Ha poi scritto di essere andato ben oltre il suo compito istituzionale

sopperendo al disinteresse di coloro che, come lei, avrebbero dovuto dare risposte concrete al territorio”.

Ma ha anche ricordato di avere scritto gli emendamenti necessari per tre anni di seguito, proposti nelle Leggi di bilancio, “e che non sono stati, purtroppo, mai approvati”. “Non sfugga all’onorevole – ha aggiunto - che il suo attuale partito era ed è all’interno della maggioranza di Governo. Perché la deputazione della provincia non ha sostenuto queste azioni?”.

Infine, sulla correttezza dei comportamenti per una campagna elettorale leale, ha invitato la Lo Curto al “rispetto di alcuni spazi pubblici di propaganda dove i suoi manifesti sono stati attaccati, puntualmente, sopra quelli miei”.

 

Difficile dire se chi auspicava che il tema dell’ospedale facesse parte dell’agenda politica dei candidati all’Ars, sia rimasto davvero contento.

 

Egidio Morici