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12/09/2022 06:00:00

  Mafia a Castellammare. I beni di Ciccio “Tempesta” che i familiari non vogliono lasciare allo Stato

I familiari di Francesco Domingo provano a togliere allo Stato i beni sequestrati neanche un mese fa a colui che viene ritenuto al vertice della famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo.


Ciccio “Tempesta”, è stato arrestato nel 2020 nell’operazione antimafia “Cutrara”.
Un mesetto fa gli sono stati sequestrati beni per un milione di euro. Il sequestro di beni scaturisce dagli accertamenti patrimoniali svolti dai Carabinieri da cui sarebbe emersa una sproporzione tra il valore dei beni del Domingo (anche formalmente intestati a parenti o affini del proposto) rispetto alla capacità reddituale dello stesso.

 

I familiari di Domingo adesso hanno fatto ricorso contro il sequestro dei beni. L’udienza è fissata per martedì 27 settembre. Sostanzialmente secondo l’accusa, i beni, seppur intestati ai familiari di Ciccio “Tempesta” erano proprio a lui riconducibili, e occultamente li avrebbe usati come suoi. Per i familiari i beni non hanno nulla a che fare con Domingo, invece, e li avrebbe utilizzati soltanto in parte e per lavorare.

 

Intanto proprio oggi riprende il processo Cutrara per chi ha scelto il rito ordinario. L’altra udienza sarà il 26 settembre. Sono previste, in queste udienze, le audizioni dei testi chiamati dalla difesa di Domingo. Proprio “Tempesta” è uno degli imputati a processo con rito abbreviato. Insieme a lui ci sono i Fratelli Lilla e Nicola Di Bartolo e Salvatore Labita.

 

 


I beni sequestrati - Una ditta individuale  dedita alla viticoltura, terreni, veicoli, un magazzino, fabbricati rurali e due conti correnti per il valore di un milione di euro sono i beni che i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Trapani hanno sequestrato al castellammarese Francesco Domingo detto "Tempesta", arrestato a giugno del 2020 nel corso dell'operazione antimafia "Cutrara".
Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal Tribunale di Trapani – Sezione Misure di Prevenzione, finalizzato all’applicazione di una misura di prevenzione patrimoniale, su richiesta della DDA della Procura della Repubblica di Palermo.


Chi è Ciccio “Tempesta” - Francesco Domingo, pregiudicato già condannato per associazione mafiosa, è ritenuto il capo della “famiglia mafiosa” di Castellammare del Golfo. Tale ruolo di vertice della famiglia mafiosa, secondo le indagini, gli sarebbe stato riconosciuto anche da esponenti mafiosi da tempo presenti anche negli Stati Uniti d’America. Numerose sono state infatti le visite, documentate dai Carabinieri, di esponenti della famiglia mafiosa italo-americana Bonanno di New York che aggiornavano il capo mafia castellammarese delle dinamiche e degli equilibri di Cosa Nostra oltreoceano.
Domingo, "ha una particolare inclinazione alla violenza, che ha sempre caratterizzato le sue condotte associative, tanto da avere egli ricevuto dagli allora vertici del sodalizio, nel corso della sua lunga militanza in Cosa nostra, in più occasioni il compito di organizzare gravi atti dinamitardi a scopo estorsivo e tanto da essere riuscito a dirigere e organizzare un'attività estorsiva capillare in danno di tutti gli imprenditori del territorio". Da qui il nome Ciccio “Tempesta”.

 

 

L’incontro Spatuzza-Messina Denaro - Domingo è uno che conta nella consorteria mafiosa. Tant’è che, secondo quanto emerge dalle indagini di questi anni, nel 2002, Domingo aveva curato l’organizzazione di un incontro tra Gaspare Spatuzza e Matteo Messina Denaro, entrambi latitanti, nel corso del quale erano state assunte decisioni sulla custodia delle armi a disposizione delle famiglie mafiose trapanesi.