I Musei di Baglio Anselmi - Parco archeologico di Lilibeo, nell’ambito di un metaprogetto, già avviato,
che si propone di definire il nuovo concept per lo sviluppo di percezioni e sensorialità in cui si inseriscono le aperture notturne, propongono la performance di parole e musica “SIBILLE” mercoledì 14 settembre alle ore 21:00, nella chiesa di San Giovanni Battista al Boeo.
Attraverso il suono ammaliante del flauto traverso e le sonorità del sax soprano si esibirà il M° Filippo Portera, definito da Pino Saulo (Rai Radio Tre) “nome storico dell’improvvisazione e della ricerca italiana”.
La musica sarà accompagnata dalla lettura di alcuni brani tratti da opere di geografi, storici e viaggiatori che dall’antichità (Solino, III sec d.C.) fino alla seconda metà del Settecento (J.Ph. D’Orville e J.P. Houel) rimasero affascinati e incuriositi dalle rovine del sito. Essi descrissero ciò che appariva ai loro occhi, cercando di dare una spiegazione anche alle leggende che aleggiavano riguardo all’esistenza di una Sibilla e al culto dell’acqua nei sotterranei dell’antro. Il reading sarà curato dagli studenti del Liceo Classico "Giovanni XXIII" di Marsala.
Continuano senza sosta le azioni intraprese dalla nuova direzione dei “Musei di Baglio Anselmi e del Parco di Lilibeo”, che ha come obiettivo essenziale e immediato la valorizzazione del patrimonio culturale cittadino e la sua ottimale fruizione, in questo caso attraverso il connubio tra la musica e la storia di un sito di fondamentale importanza per la storia di Marsala.
“Il progetto tende alla creazione di un unicum tra la città antica di lilibeo e quella moderna di Marsala, volto in questa prima fase a una rifunzionalizzazione di spazi della cultura esistenti e a un incremento della accoglienza con allargamento e messa in funzione del circuito di visita destinato ad ampliare sempre più l’offerta culturale. L’attività intrapresa oggi – dice il Direttore, architetto Bernardo Agrò – si incardina in un redigendo ampio progetto generale (metaprogetto) di valorizzazione, per favorire differenziate e inedite esperienze con le quali portare i visitatori alle nuove visuali dell’arte che leggono l’archeologia”.