L'ex deputato Marcello Di Caterina ha deposto, a Trapani, nel processo scaturito dal secondo troncone dell'operazione mare Monstrum che portò alla luce un giro di tangenti per i collegamenti marittimi. Anche Di Caterina venne indagato ma poi la Procura di Palermo, prima di trasferire la titolarità dell'indagine a Trapani, chiese ed ottenne l'archiviazione.
Di Caterina, secondo l'accusa, avrebbe messo in contatto l'armatore della Liberty Lines, Ettore Morace, con l'ex sottosegretario alle Infrastrutture, Simona Vicari, imputata per corruzione.
Al centro della vicenda, i l’approvazione da parte del Parlamento nazionale, nel 2016, di un emendamento all’interno della legge Finanziaria 2017 che introduceva l’Iva sui biglietti passeggeri del trasporto marittimo veloce, applicandola al 5 per cento e non al 10 per cento come inserito nella prima bozza del provvedimento legislativo. Un regalo alle compagnie navali e un danno economico per lo Stato. Una approvazione, secondo l'accusa, pilotata da Ettore Morace, armatore della Liberty Lines, che per ricambiare il favore donò a Simona Vicari un orologio Rolex del valore di circa 5 mila euro. La prova, per inquirenti e investigatori, della corruzione. Stessa cosa Morace fece con Di Caterina anche lui ricevette un Rolex.
L'inchiesta, datata maggio 2017, culminò in arresti e avvisi di garanzia.
Tra i destinatari della misura cautelare, Ettore Morace uscito, però, dal procedimento con due patteggiamenti per l’accusa di corruzione e l’allora deputato regionale Girolamo Fazio, tuttora imputato in altro processo. Di Caterina ha testimoniato nel procedimento che riguarda l’ex sottosegretario Simona Vicari, l’ex direttore del dipartimento Trasporti della Regione, Salvatrice Severino, e Giuseppe Montalto, all’epoca dei fatti segretario particolare dell’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Giovanni Pistorio.