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09/10/2022 07:47:00

Belice Ambiente, assolti Alfano e Lisma 

 “Il fatto non costituisce reato”. Con questa formula, il Tribunale di Sciacca ha assolto l'ex europarlamentare Sonia Alfano (figlia del giornalista siciliano Beppe Alfano, ucciso dalla mafia) e Nicolò Lisma, rispettivamente ex Commissario straordinario e Liquidatore della società "Belice Ambiente", dichiarata fallita nel dicembre 2016.

Alfano e Lisma erano accusati di non avere versato ritenute fiscali per un ammontare di circa 200 mila euro per l'anno 2014 e di quasi un milione e mezzo di euro per l'anno 2015.

Ma il Tribunale ha accolto le argomentazioni della difesa (avvocato Gianni Caracci per Sonia Alfano, avvocati Mario Marino e Salvatore Giorgi per Lisma) secondo cui i gravissimi problemi di "illiquiditá" che interessavano in quel periodo Belice Ambiente, società che si occupava della raccolta dei rifiuti in diversi Comuni della Valle del Belice, "non avrebbero mai consentito di versare le imposte ed assicurare nel contempo il servizio di raccolta di rifiuti". Sostanzialmente, quindi, i vertici di Belice Ambiente dovevano effettuare una scelta e il Tribunale ha ritenuto obbligata quella di continuare ad assicurare il servizio, pagando fornitori e lavoratori, a scapito del versamento delle ritenute in favore dello Stato. "La soluzione opposta - hanno sostenuto i difensori - avrebbe, di contro, bloccato la raccolta dei rifiuti, con conseguenze gravissime a livello ambientale ed il rischio di una denuncia per interruzione di pubblico servizio a carico dei rappresentanti legali". Nel corso di quasi quattro anni di processo è stato provato che più volte Alfano aveva diffidato i Comuni Soci al pagamento delle spese di gestione, aveva chiesto contributi economici alla Regione minacciando le sue dimissioni ed aveva fatto convocare incontri in Prefettura per discutere dell'emergenza, tuttavia senza alcun risultato.