E’ Lorenzo Fontana il neo eletto presidente della Camera dei Deputati, eletto ieri con 222 voti. I votanti sono stati 392, la maggioranza richiesta era di 197 voti, oltre a Fontana hanno ottenuto voti: Guerra 77, De Raho 52, Richetti 22.
Lorenzo Fontana è della Lega, Matteo Salvini si è complimentato con il suo deputato: “Complimenti e buon lavoro al presidente della Camera, che conosco e stimo da tanti anni, saprà rappresentare deputate e deputati con competenza e senso delle istituzioni. Per me e per la Lega è un orgoglio e una responsabilità".
Il discorso di Fontana pronunciato alla Camera, ad elezione avvenuta, afferma il ruolo centrale del Parlamento come luogo delle decisioni politiche, con rinnovata attenzione sulla qualità delle leggi che saremo chiamate a elaborare: "leggi oscure o imperfette si traducono in costi per i cittadini, dispendio energie e nei casi più gravi negazione dei diritti".
Ha poi continuato: "La Camera rappresenta le diverse volontà dei cittadini: la nostra è una nazione multiforme con diverse realtà storiche e territoriali che l'hanno formata e l'hanno fatta grande: la grandezza dell'Italia è la diversità. Interesse dell'Italia è sublimare le diversità. La diversità non è indice di superiorità di alcuni su altri visti erroneamente come inferiori ma è espressione di democrazia e rispetto della storia, la riccheza dell'Italia e dell'Europa sta nella diversità”, poi aggiunge: “Volevo dedicare un primo saluto al pontefice Francesco che rappresenta un riferimento spirituale per la maggioranza dei cittadini italiani”.
E sui fragili va una parte del suo discorso: “Bisogna assicurare a tutti i cittadini la pari dignità sociale: il Parlamento sia promotore dei diritti di tutti, soprattutto i più vulnerabili e fragili. Maggioranza e opposizione dovranno dialogare e garantire piena collaborazione con gli altri organi costituzionali”.
La settimana prossima il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, convocherà Giorgia Meloni per affidarle l’incarico. La tensione all’interno del centrodestra è palpabile, non si trova l’accordo su alcuni nomi per le caselle dei ministeri, Silvio Berlusconi pare abbia avuto più di uno scontro la stessa Meloni, anche se altri esponenti ancora dicono che ci sono i pontieri pronti a risolvere tutto.
Insomma il governo non nasce sotto i migliori auspici, la rottura si consuma sul nome di Licia Ronzulli, che Berlusconi vorrebbe piazzare ad un ministero ma ha trovato il muro della Meloni, tra le due è risaputo che non corre buon sangue. Sui ministeri si spaccano anche sulla giustizia che Meloni vorrebbe Carlo Nordio mentre il Cavaliere vorrebbe piazzare Maria Elisabetta Casellati. Salvini incassa la presidenza della Camera dei Deputati ma pare che avrà anche gli Interni, l’Agricoltura, l’Autonomia, la Disabilità, il Mef.