Sabato 22 ottobre alle ore 17.00 presso la sala studi dell’Archivio Storico Diocesano (Palazzo Vescovile, corso Vittorio Emanuele, 38)
a Trapani verrà presentato il saggio Del Santo Uffizio in Sicilia e delle sua carceri (Viella, 2021) della storica Giovanna Fiume, già Ordinaria di Storia moderna presso l'Università degli Studi di Palermo e autrice di numerose pubblicazioni di grande interesse. Con l’autrice converseranno Giuseppe Barraco e Stefania La Via vice-direttrice dell’Archivio storico diocesano di Trapani.
In occasione dell’evento, verranno per la prima volta esposti al pubblico alcuni inediti documenti del XVI secolo contenenti atti processuali relativi ad indagati per negromanzia ed eresia del Fondo Tribunale ecclesiastico, oggetto della tesi di dottorato in Diritto Canonico presso l’Università degli Studi di Padova di Giuseppe Barraco dal titolo Veneficium, sortilegium et ars diabolica: nascita, evoluzione e riqualificazione del crimen sortilegii nella cultura giuridica. Verranno esposti i documenti ritrovati insieme con alcune incisioni, di collezione privata, dei secoli XVI e XVII relative alla raffigurazione delle streghe e della stregoneria e alle pratiche di tortura cui erano sottoposte le donne accusate di tale crimine.
In Sicilia, nei decenni compresi tra gli anni ottanta del ‘500 e la metà del ‘700, la riorganizzazione della chiesa si incrociò con le prerogative e specificità di una istituzione che invadeva il terreno del sacro: l’Inquisizione di rito spagnolo, presto trasformatasi in occulto centro di potere. Sulle parete dell’oscuro carcere all’interno del complesso monumentale dello Steri, sede dell’Inquisizione spagnola a Palermo tra il 1601 e il 1782, i prigionieri hanno graffito, disegnato, scritto nomi, preghiere, salmi, poesie, raffigurato santi, imbarcazioni e battaglie navali. Hanno gridato in silenzio la loro paura e la loro rabbia. In un libro denso di informazioni ma affascinante come un romanzo, la professoressa Fiume ha ricostruito il funzionamento del Tribunale, i reati perseguiti, le pene comminate.
La mostra resterà aperta al pubblico fino al 23 novembre 2022 nei giorni e orari di apertura al pubblico della sala studi dell'Archivio: martedì, mercoledì e venerdì dalle 9.00 alle 12.00 con ingresso gratuito.
Roberto Valenti