11,15 - Trapani si mobilita e scende in piazza contro il caro energia. La Cna Trapani, assieme alla Cgil e alla Uil, ha organizzato per questa mattina, una manifestazione, in forma statica, dinnanzi la sede della Prefettura. Una manifestazione partecipata.
Tra gli obiettivi della mobilitazione "sollecitare le Istituzioni ad attivare misure a sostegno dei cittadini e delle imprese".
Per la Cna, la Cgil e la Uil "la situazione, per i cittadini e per le imprese è diventata insostenibile. Il caro dell'energia sta mandando in default le imprese, che saranno costrette a chiudere".
“Non possiamo più parlare - dicono Francesco Cicala della Cna, la segretaria generale della Cgil di Trapani Liria Canzoneri e il segretario provinciale della Uil Tommaso Macaddino - di disagio e difficoltà, ma piuttosto di disperazione e insostenibilità. I cittadini, i lavoratori, i pensionati, gli imprenditori, gli artigiani e i commercianti, stanno vivendo una ingiustizia sociale. La politica - proseguono - ha il dovere di dare risposte concrete e risolutive, sia nel breve che nel lungo periodo”.
Alla manifestazione, sono stati invitati i sindaci del territorio, i presidenti del Consiglio Comunale, i consiglieri comunali, la deputazione regionale uscente e quella neo eletta all’Ars, e i deputati alla Camera e al Senato eletti nella Circoscrizione del territorio.
“Abbiamo chiesto - concludono Cicala, Canzoneri e Macaddino - un incontro alla Prefetta di Trapani per illustrare la piattaforma programmatica di proposte che stiamo elaborando per fare fronte alle difficoltà, causate dal rincaro delle bollette, dei cittadini e delle imprese del territorio”.
10,30 - "La situazione è drammatica. Siamo in piazza per lanciare un appello alle istituzioni facendo capire che le attività produttive non riescono più a sostenere questi rincari".
Lo dice Giovanni Marchese, vice presidente di Cna in provincia di Trapani, fuori dal palazzo della Prefettura nel sit-in di protesta che coinvolge Uil, Cgil, e soprattutto commercianti, artigiani, imprenditori schiacciati dal caro energia.
"La situazione è andata fuori controllo. Ci sono aziende che a Luglio hanno ricevuto bollette di 14 mila euro, quando nello stesso periodo dell'anno scorso avevano ricevuto 2.800 euro di bolletta. Non sono costi accettabili e sostenibili" continua Marchese. "Le attività sono al collasso, soprattutto le piccole imprese. Panifici, bar, non sono in grado di pagare e sono costretti a chiudere".
6,00 -Sempre più imprese, artigiani, piccoli produttori della provincia di Trapani sono con l’acqua alla gola per il caro energia.
Sempre più attività rischiano di chiudere i battenti per le bollette di luce e gas esorbitanti. Bollette da infarto, che stanno facendo chiudere attività, ridurre la produzione, licenziare operai. Un caro energia che si ripercuote sui prezzi al dettaglio, e che penalizza alla fine della filiera le famiglie. Dai pescatori di Mazara, ai vitivinicoltori di Marsala, le imprese di Trapani, gli olivicoltori di Castelvetrano. Ogni settore è sull’orlo del baratro, come hanno spiegato nei giorni scorsi al Prefetto le associazioni di categoria.
E per chiedere interventi concreti oggi si protesta a Trapani.
La Cna Trapani, insieme alla Cgil e alla Uil, ha organizzato per oggi per lunedi' 17 ottobre, con inizio alle 10, una manifestazione, in forma statica, dinanzi la sede della Prefettura di Trapani.
Tra gli obiettivi della mobilitazione "sollecitare le Istituzioni ad attivare misure a sostegno dei cittadini e delle imprese".
Per la Cna, la Cgil e la Uil "la situazione, per i cittadini e per le imprese è diventata insostenibile. Il caro dell'energia rischia di fare andare in default le imprese, che saranno costrette a chiudere".
“Non possiamo più parlare - dicono Francesco Cicala della Cna, la segretaria generale della Cgil di Trapani Liria Canzoneri e il segretario provinciale della Uil Tommaso Macaddino - di disagio e difficoltà, ma piuttosto di disperazione e insostenibilità. I cittadini, i lavoratori, i pensionati, gli imprenditori, gli artigiani e i commercianti, stanno vivendo una ingiustizia sociale. La politica - proseguono - ha il dovere di dare risposte concrete e risolutive, sia nel breve che nel lungo periodo”.
Alla manifestazione, sono stati invitati i sindaci del territorio, i presidenti del Consiglio Comunale, i consiglieri comunali, la deputazione regionale uscente e quella neo eletta all’Ars, e i deputati alla Camera e al Senato eletti nella Circoscrizione del territorio.
“Abbiamo chiesto - concludono Cicala, Canzoneri e Macaddino - un incontro alla Prefetta di Trapani per illustrare la piattaforma programmatica di proposte che stiamo elaborando per fare fronte alle difficoltà, causate dal rincaro delle bollette, dei cittadini e delle imprese del territorio, ”.
Alla giornata di protesta sono invitati i cittadini, i commercianti, gli artigiani, i piccoli imprenditori e tutte le forze sociali e produttive della provincia.
Associazioni incontrano il Prefetto
Intanto i rappresentanti Casartigiani, Confartigianato Imprese, Confcommercio, Cidec, Confesercenti e Sicindustria hanno incontrato venerdì mattina il Prefetto di Trapani Filippina Cocuzza per presentare una richiesta di intervento sul caro bollette che sta colpendo famiglie e imprese italiane.
Quattro i punti principali che i rappresentanti delle Associazioni di categoria hanno reso presenti: l’incremento del credito d’imposta per il caro energia elettrica dal 15 % al 50 % nel caso di aumenti del costo dell’energia superiori al 100 %, l’ampliamento dell’orizzonte temporale per la rateizzazione delle bollette almeno fino a dicembre 2022, l’incremento fino al 90 % della copertura offerta dal Fondo di garanzia per le PMI anche per i finanziamenti richiesti dalle imprese per far fronte alle esigenze di liquidità determinate dall’aumento del prezzo dell’energia elettrica e l’applicazione immediata e reale di un tetto al prezzo dell’energia.
Il Prefetto di Trapani si è reso disponibile a farsi portavoce, sia a livello nazionale che regionale, dei reali bisogni delle imprese trapanesi e per ulteriori incontri per l’istituzione di un eventuale tavolo tecnico.
«Il problema del caro energia – hanno dichiarato i rappresentanti delle associazioni di categoria – va affrontato con la stessa risolutezza con cui ci si è occupati della pandemia da Covid-19. Alla fragilità economica dell’ultimo periodo si aggiunge un’impennata dei costi derivanti dall’energia. Si tratta di una situazione drammatica generalizzata che, con l’autunno, metterà a rischio di chiusure molte realtà indispensabili, con un’enorme perdita dal punto di vista umano, sociale ed economico per il territorio provinciale. Abbiamo deciso di lavorare tutti insieme e di impegnarci sempre più a svolgere il proprio ruolo di corpi intermedi nel pieno rispetto delle Istituzioni».
Anche Anci Sicilia chiede un intervento straordinario contro il caro bollette
Il Consiglio regionale dell’ANCI Sicilia torna a ribadire la forte preoccupazione per i gravissimi effetti che si stanno determinando a causa dei rincari del costo dell’energia elettrica, del gas e dell’acqua e chiede un intervento urgente al Governo nazionale e regionale affinché si eviti il default di imprese e istituzioni che renderebbe impossibile fornire servizi adeguati ai cittadini.
Questo è emerso nella seduta di stamattina, svoltasi a Palermo nei locali dell’Associazione e convocata specificatamente per affrontare il tema del caro bollette e della crisi strutturale dei comuni siciliani.
“Il caro bollette, oltre ad essere causa della chiusura di un gran numero di imprese che si vedono costrette a licenziare i propri dipendenti con inevitabili e gravissime ricadute sul territorio e sulle famiglie siciliane già in difficoltà, mette in pericolo l’erogazione di servizi fondamentali come l’illuminazione pubblica, il trasporto locale o il riscaldamento delle scuole e l’esorbitante aumento dei costi dell’energia graverà sulle casse dei Comuni per almeno 1 miliardo di euro, una condizione che, senza un adeguato intervento normativo ed economico da parte del Governo, sarebbe assolutamente insostenibile e si sommerebbe, purtroppo, in Sicilia, alle gravi criticità di carattere strutturale dei Comuni siciliani, i quali, come più volte denunciato dall’ANCI Sicilia, vivono una difficilissima condizione finanziaria e organizzativa che ha già costretto numerosi Enti a dichiarare il dissesto finanziario e a predisporre piani di riequilibrio finanziario”.
Lo hanno dichiarato i componenti del Consiglio regionale dell’Associazione dei Comuni siciliani che aggiungono: “L’aumento esponenziale del costo delle bollette, impoverendo le famiglie, renderà ancora più grave il tasso di mancato pagamento della fiscalità locale da parte dei cittadini con un ulteriore effetto domino. Si tratta di dati che ci preoccupano fortemente e che necessitano di un significativo e improcrastinabile intervento anche a livello regionale a tutela delle istituzioni locali in uno stato di grave sofferenza, che devono fare i conti, con enormi difficoltà sul piano demografico, sociale e della crescita economica quasi del tutto sconosciute in altre parti del Paese. Su questi temi, sulla necessità di un incremento delle risorse per gli Enti locali dell’Isola e per sfruttare in maniera adeguata le opportunità di sviluppo offerte dal PNRR, chiederemo un confronto con il neopresidente della Regione Siciliana, Renato Schifani subito dopo la formazione della Giunta. Chiediamo, infine, al Governo nazionale un intervento straordinario, anche con il coinvolgimento della Commissione europea, tanto per la riduzione del costo della energia quanto per il ristoro immediato dell’aumento dello stesso”.
Anche il Pd in piazza a Trapani
Il Partito Democratico aderisce con convinzione alla manifestazione indetta dalla Cna, Cgil e Uil sul caro bollette che si terrà oggi, lunedì 17 alle 10.00 a Trapani, in Piazza Vittorio Veneto.
“La crisi energetica e l’aumento del costo della vita stanno mettendo a dura prova la tenuta sociale nelle nostre città creando nuove povertà.
Dalle famiglie, alle attività commerciali, arrivando al mondo agricolo tutti i settori stanno attraversando una grave crisi che va fronteggiata subito con interventi del governo nazionale e regionale.
L’incoscienza di chi ha preferito le elezioni anticipate sia a livello nazionale che regionale , allungando i tempi per la risoluzione di un problema che va affrontato con soluzioni immediate, ma anche con una visione a medio e lungo termine, ci porta oggi ad un disastro economico che era ampiamente annunciato.
Per queste ragioni aderiamo alla manifestazione e avvieremo fin da subito un confronto con le associazioni sindacali, aprendo gli organismi di partito a momenti di confronto che possano essere utili per recepire le esigenze del territorio e investire la nostra deputazione nazionale e regionale” commentano Valentina Villabuona, presidente dell’assemblea provinciale, e Domenico Venuti, segretario provinciale del Pd..