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18/10/2022 10:08:00

Silvio e Giorgia hanno fatto pace. Parte il toto - ministri

Pace fatta. Ieri, nella sede di Fratelli d’Italia di via della Scrofa, a Roma, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi hanno deciso di lasciarsi alle spalle il passato. Giorgia ha aspettato B. nell’atrio. Lui è arrivato alle 16.30. Poi, lei lo ha accompagnato nel proprio ufficio, al secondo piano del palazzo, sede storica prima del Msi (dal 1982) poi di An, adesso di FdI. Sono rimasti a parlare, da soli, per un’ora e dieci minuti. Quindi hanno rilasciato una nota congiunta: «L’incontro si è svolto in un clima di unità di intenti e di massima cordialità e collaborazione». I due leader «hanno fatto il punto sui dossier economici più urgenti, a partire dal caro energia, tema che, tra l’altro, sarà al centro del prossimo Consiglio europeo». E, alle consultazioni, si presenteranno uniti «per dare il più presto possibile all’Italia un Governo forte, coeso e di alto profilo che si metta subito al lavoro per affrontare le urgenze».

Il Corriere della Sera fa notare che Berlusconi ha lasciato la sede di FdI senza neanche salutare la stampa: «Non una parola. Nemmeno il consueto saluto sorridente»

Il retroscena di Dagospia: «La Regina della Garbatella si è trovata davanti questo anziano e ammaccato signore in doppiopetto, deprivato delle manine di Ronzulli e Fascina, che si scusava per l’increscioso incidente del non voto per La Russa al Senato e chiedeva sincera venia per gli aggettivi insolenti vergati su di lei: “Cara Giorgia, tutto a posto, io ti stimo, erano solo appunti che ho preso ascoltando i miei senatori…”. Dopodiché il Banana ha consegnato alla Meloni un foglio su cui era riportata un’ampia rosa di possibili ministri in quota Forza Italia: A quel punto, il vero segnale di resa: questi sono i nomi: scegli tu».

B. ha chiesto a G. che Forza Italia e Lega, in Consiglio dei ministri, abbiano «pari dignità» (5 ministeri a ciascuno). Licia Ronzulli dovrebbe diventare oggi capogruppo di FI in Senato (ma Gianni Letta si sta dando da fare per evitarlo: i parlamentari votano da sempre il nome indicato da Berlusconi).

Il toto-ministri
Ecco la lista ufficiosa fornita da Repubblica Presidente del Consiglio: Giorgia Meloni (FdI). Vicepremier e ministro delle Infrastrutture: Matteo Salvini (Lega). Vicepremier e ministro degli Esteri: Antonio Tajani (FI). Economia: Giancarlo Giorgetti (Lega). Sviluppo economico: Guido Crosetto (FdI). Transizione ecologica: Gilberto Picchetto Fratin oppure Alessandro Cattaneo (FI). Difesa: Adolfo Urso (FdI). Interno: Matteo Piantedosi (tecnico). Giustizia: Carlo Nordio (FdI). Lavoro: Marina Elvira Calderone (tecnico). Salute: Orazio Schillaci (tecnico). Università: Anna Maria Bernini o Gloria Saccani Jotti (FI). PA: Gilberto Picchetto Fratin oppure Alessandro Cattaneo (FI). Agricoltura: Gian Marco Centinaio (Lega). Disabilità: Simona Baldassarre (Lega). Riforme: Elisabetta Casellati (FI). Affari Regionali: Roberto Calderoli (Lega). Affari europei: Raffaele Fitto (FdI). Rapporti con il Parlamento: Maurizio Lupi (Noi Moderati). Sottosegretario alla presidenza del Consiglio: Giovanbattista Fazzolari (FdI).
«Il presidente della Repubblica potrebbe conferire l’incarico venerdì sera. La prima presidente del Consiglio donna giurerà tra sabato e lunedì mattina: dipende da quanto durerà il suo giro d’orizzonte con gli alleati, dopo che avrà accettato l’incarico con riserva (ma Berlusconi nel 2008 accettò senza riserva). La fiducia delle Camere poi entro la prima metà della settimana prossima» [Vecchio, Rep].