Salvini riparte da dove aveva lasciato: i migranti e le ong. Ieri ha avuto un colloquio con l’Ammiraglio Nicola Carlone, comandante generale della Guardia Costiera. Una nota racconta di «un lungo e proficuo incontro per fare il punto della situazione, anche a proposito di immigrazione: attualmente in area Sar libica ci sono due imbarcazioni ong».
In serata, ospite di Porta a Porta: «Torneremo a far rispettare i confini. Se c’è una nave norvegese si fa un colpo di telefono in Norvegia, se c’è una nave tedesca si fa un colpo di telefono a Berlino». Non si è ancora deciso, peraltro, se le deleghe sui porti andranno a Salvini o a Musumeci.
Ieri l’ennesimo dramma a poche miglia dalla Sicilia. Un barchino di circa 5 metri, con a bordo una trentina di migranti, è affondato a 24 miglia dall’isola. Ventidue uomini, 3 donne e un minore sono stati tratti in salvo dalla Capitaneria di porto. Ci sarebbero però, secondo il racconto dei superstiti, tre uomini e una donna dispersi. Una bambina, in stato di ipotermia, la madre e un ragazzo che aveva forti dolori al petto, sono stati portati al poliambulatorio per le cure mediche. I migranti hanno dichiarato di essere originari di Liberia, Camerun, Costa d’Avorio, Guinea, Senegal, Mali e Gambia.
Salvini non ha parlato solo di immigrazione. Nel pomeriggio, ha incontrato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Sul tavolo: il superamento della legge Fornero, l’estensione della flat tax, gli interventi strutturali sulle cartelle esattoriali e l’ipotesi di revisione del reddito di cittadinanza. Da Bruno Vespa, ha aggiunto il ponte sullo Stretto («creerebbe mille posti di lavoro») e l’avvio di quota 41 («senza penalizzazioni»). Impossibile capire dove, eventualmente, si prenderanno i soldi.