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31/10/2022 06:00:00

 Musica, teatro, danza: a Palazzo Comitini di Palermo la III edizione di "Prima Onda Fest"

Dal 26 ottobre al 6 novembre "Prima Onda Fest," il festival multidisciplinare giunto alla sua terza edizione, attraversa la costa sud est di Palermo spostando l’attenzione dal centro alle periferie. Grande spazio quindi per 12 giorni alle sperimentazioni di tanti artisti nel campo della musica, del teatro e della danza con più di trenta spettacoli e un programma di incontri e conferenze Mettere il corpo dove questo è stato sottratto, tornare ai luoghi , tessere relazioni tra persone, prendersi cura dell’ecosistema , conoscere realtà e persone che in quei luoghi resistono e insistono ogni giorno grazie alle arti performative è un importante obiettivo che il festival si propone di realizzare.

"Indipendentemente dai mezzi, il fondamento della scelta è stata l'indagine - spiega la direttrice artistica della sezione Teatro, Manuela Lo Sicco - quelle che vedremo quest'anno al festival sono tutte compagnie che si sporcano le mani, vanno nei luoghi, interrogano le persone , prendono materiale e poi lo raccontano e cercano di continuare a portare la domanda agli altri".

Dall'Ecomuseo del Mare, in via Messina Marine, al centro Padre Nostro di Don Pino Puglisi, passando dal Cubo Sant’Erasmo e da Palazzo Mirto, fino a raggiungere la foce del fiume Oreto e il lungomare di Romagnolo. Una trama fitta di attività culturali intessuta tra i luoghi delle associazioni e dei presìdi culturali presenti nella costa periferica della città.

Il festival Prima Onda è un organismo vivente che coltiva un pensiero politico interpellando la società civile e spingendosi oltre un'espansione urbana ed extraurbana. Per creare e raccogliere una propria comunità intorno a questa periferia, uguale a tante altre periferie ma allo stesso tempo unica.

Prima Onda Fest 2022 presenta una miscela originale tra le diverse generazioni di artisti, scelti da una triplice direzione artistica. Giovanna Velardi, direttrice artistica della Compagnia Giovanna Velardi e dell’associazione PinDoc (sostenuta dal MIC), coreografa siciliana tra le più note anche a livello internazionale, curatrice della sezione danza del festival; Manuela Lo Sicco, attrice, regista, coreografa, Premio Ubu 2021 come miglior attrice, per la sezione teatro; e Valeria Fazzi, da anni nell’organizzazione scientifica della storica associazione musicale Curva Minore, per la sezione musica.

Collabora con la direzione artistica un comitato scientifico costituito da professori universitari ed artisti internazionali. Salvatore Tedesco (Università degli Studi di Palermo) insieme ai colleghi del Dams di Palermo; Federico Vercellone (Università di Torino), Maddalena Mazzocut-Mis (Università degli Studi di Milano); Marzia Traverso (Institute of Sustainability in Civil Engineering at RWTH Aachen University); e esperti del settore a livello internazionale, come Genevieve Sorin, Fausto Paravidino, Davide Enia, Stefano Tè, Alessandro Librio, Giovanni Damiani, Roberta Nicolai, Angela Fumarola, Alessandra Sini, Andrea Porcheddu, Renato Bandoli.

Lavori di compagnie affermate convivono al fianco di nomi emergenti che si affacciano al pubblico per la prima volta, spaziando tra la scena contemporanea siciliana e quella internazionale proveniente da tutto il mondo. Con un’attenzione particolare agli artisti impegnati in sodalizi tra pratica e teoria che considerano il processo e la ricerca un elemento irrinunciabile della creazione.

Da due compagnie di punta della scena del teatro italiano degli ultimi trent’anni, Fanny & Alexander e Babilonia Teatri al duo Bartolini e Baronio; dal performer e ricercatore sul movimento e sul paesaggio, Valerio Sirna, a Stefano Tè con il Teatro dei Venti, noto per la produzione di spettacoli che accostano creatività e comunità, fino alla regista marsigliese Marie Lelardoux; dai giganti della danza, Claudia Castellucci, Leone D’argento 2020 e Roberto Zappalà a Simona Bucci e Sofia Nappi passando per Opera Bianco, l’evoluzione del gruppo Opera attivo sin dal 2005. Fino alla musica, con le formazioni miste di musicisti provenienti da diversi ambiti e generazioni. La Sicilian Improviser Orchestra – SIO e il suo corrispettivo marsigliese Ensemble Grand8 in un gemellaggio che riunisce le due città del Mediterraneo.

Un’altra novità dell’edizione 2022 è lo Stabilimento Balneare: il village – o meglio il lido del festival che tutti i giorni dalle 18.00 a sera raduna la comunità del festival attorno al bar pop-up allestito negli spazi interni ed esterni; ospitando anche un programma di djset, incontri con artisti, talk, aperitivi e cene dopo gli spettacoli.

Prima Onda Fest è un progetto di Genìa LabArt Palermo, realizzato con il contributo di MiC – Ministero della Cultura, ARS; – Presidenza dell’Assemblea Regionale Siciliana, Regione Siciliana. – Assessorato del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, Città di Palermo, Assessorato alle Culture del comune di Palermo; Università degli Studi di Palermo; Institut français Palermo, in collaborazione con Associazione PinDoc, Ecomuseo Urbano Mare Memoria Viva, Curva Minore, Corso Triennale di Studi DAMS dell’Università di Palermo, Teatri di Vetro, Le Vie dei Tesori, Sole Luna Festival, Centro di Accoglienza Padre Nostro; Stand Florio Contemporary HUB, Settimana delle Culture, Casa della Cooperazione, Fondazione “Casa Lavoro e Preghiera” di Padre Messina, Palazzo Abatellis, Regione Siciliana; – Assessorato dei Beni Culturali e dell’identità siciliana, Palazzo Mirto.

In sinergia con Prima Onda Fest quest’anno si sviluppa il progetto "Inondazioni" co- curato da Genia e Mare Memoria Viva, un programma sperimentale di formazioni e culture meridiane intergenerazionali., composto da laboratori , residenze e azioni artistiche partecipative realizzate da e con professionisti delle arti performative e con le abitanti e gli abitanti della costa sud- est di Palermo .

Abbiamo partecipato alla conferenza stampa ascoltando le parole del presidente di Genia e delle altre importanti figure : Valeria Fazzi , Manuela lo Sicco , Salvatore Tedesco, Cristina Alga , Giovanna Velardi che insieme hanno collaborato in prima linea mettendo a disposizione il loro talento e il loro infaticabile lavoro per la realizzazione del vasto programma del festival multidisciplinare, raccogliendo importanti testimonianze sul significato profondo di questo evento.

Tutti gli interventi fatti durante la conferenza stampa e alcune interviste hanno sottolineato l’importanza dello spostamento del festival quest’anno e per i prossimi due anni dal centro alla periferia sud est della città, ne citiamo alcuni:

"La nostra presenza come artisti è funzionale e necessaria perché proprio nelle estremità della città hanno luogo tutte le fragilità Noi ci appoggiamo a tutti coloro che da anni tra collaboratori e associazioni svolgono con responsabilità, assumendosi anche dei rischi, un lavoro di rigenerazione culturale in quei territori delle periferie , noi ci limitiamo a dare quel piccolo aiuto che possiamo con tutti i nostri mezzi“- sostiene Sabino Civilleri, presidente di Genia.

Con questo scopo bisogna dare avvio a tutte le performance in campo artistico e culturale attraverso la musica, la danza, il teatro, per dare voce a quella parte della città da troppi anni trascurata e considerata erroneamente sinonimo di degrado e di abbandono, malfamata e poco avvezza alla cultura.

"Insieme a Genia abbiamo curato il progetto di" Inondazioni" dedicato al tema della rigenerazione culturale nella periferie sud est della città per creare delle occasioni di partecipazioni culturale adatte a tutte le età delle persone che abitano in quei territori . Sono parti delle città in cui è mancata una progettualità mirata ad un cambiamento così come è avvenuto per il centro che prima era considerato periferia. "Non esistono territori senza speranza ma esistono territori senza progetto", sosteneva Danilo Dolci. La sfida del festival Prima Onda è proprio la realizzazione di un progetto che mira a portare iniziative culturali anche nelle periferie, e i nostri primi interlocutori sono proprio gli abitanti di queste zone che hanno tutti gli strumenti culturali, l’ interesse e la curiosità per partecipare a questo tipo di iniziative ma non hanno mai avuto un’offerta vicino casa e sono stati spesso costretti a spostarsi . Siamo noi quest’anno a trasferirci nel luogo in cui vivono, attraverso delle performance che appartengono a vari ambiti culturali e si rivolgono a tutti dato che non necessitano di particolari conoscenze o specializzazioni per essere apprezzate e comprese".- ci spiega durante una intervista Cristina Alga, presidente dell’associazione "Mare Memoria Viva" che gestisce insieme al comune di Palermo l’ecomuseo urbano" Mare Memoria Viva" che ha sede presso l’ex deposito di locomotive di Sant’Erasmo nel cuore della costa sud della città.

"La periferia non è un luogo di degrado culturale, è spesso invece abitata da persone appartenenti anche al ceto medio e sono proprio loro che si sentono più ferite dall’abbandono. La sfida di Prima Onda è quella di portare attività culturali ma anche di qualità nelle periferie della città"- conclude Cristina Alga.

La periferia sud est di Palermo, non povera ma poco frequentata, richiede di essere coltivata, ripensata e riattraversata, e per questo è importante la collaborazione tra chi fa ricerca in senso teatrale, musicale ecc… e la ricerca universitaria – sostiene durante la conferenza stampa Salvatore Tedesco, docente presso l’Università degli Studi di Palermo.

Dorotea Rizzo