Nove condanne e tre assoluzioni. Le richieste avanzate dal pubblico ministero, Pierangelo Padova, al processo contro la banda di spacciatori che riforniva di droga la Trapani bene. Processo che si celebra dinnanzi al tribunale di Trapani.
La pena più severa, 26 anni di reclusione, è stata richiesta per Massimiliano Voi, ritenuto, assieme a Mariano Galia, a capo del sodalizio smantellato, nel novembre del 2014, dagli agenti della Squadra mobile, coordinati dalla Dda di Palermo. Per Mariano Galia, il Pm ha richiesto 24 anni di carcere. I due, secondo l'accusa, oltre ad aver messo su l'organizzazione, provvedevano a rifornirsi di cocaina e hashish. Erano loro, infatti, ad organizzare viaggi a Palermo, ma anche in Calabria e in Campania per approvvigionarsi di cocaina e hashish, scegliendo di volta in volta l'autista e il mezzo di trasporto. La droga, poi, veniva ceduta nei locali della Movida del capoluogo.
Alla sbarra anche due donne: Giuseppa Costa e Maria Papa. Per loro sono stati richiesti quattro anni di reclusione.
Richieste di condanna anche per gli altri componenti della banda : Annibale Baiata (22 anni di reclusione); Salvatore Damiano ( 4 anni); Crispino Erice ( 6 anni); Giuseppe Rinaudo (20 anni); Antonino Voi (23 anni).
Richiesta, invece, l'assoluzione per Francesco Fiorino, Dario Mighali e Francesco Paolo Salerno. Dalle indagini sarebbe emerso che il maggiore acquirente era il notaio Francesco Di Natale.
Nel gennaio del 2016 venne arrestata la compagna del professionista: la marsalese Giada Rosa Musillami. Accusata di aver ceduto una dose di hashish ad un minore di 14 anni, la donna finì ai "domiciliari". Il 16 dicembre e il 10 gennaio le arringhe difensive. Poi la sentenza