E' stato chiesto il rinvio a giudizio per Emanuele Bucca, arbitro internazionale di scherma di 43 anni di Mazara del Vallo, per aver molestato una atleta di 16 anni, il 13 maggio del 2021, a Riccione in occasione dei Campionati Italiani Cadetti e Giovani.
Il sostituto procuratore Luca Bertuzzi, dopo aver acquisito la denuncia e la consulenza tecnica psicologica sulla presunta vittima, ha chiuso l’indagine e chiesto la fissazione dell’udienza al gup.
Secondo la Procura di Rimini, Bucca avrebbe agito approfittando della condizione di inferiorità fisica della presunta vittima mentre si trovavano in una camera d’hotel a Riccione durante le gare. La ragazza poi avrebbe avuto la forza e il coraggio di resistere e di scappare sottraendosi alle pesanti avances sessuali dell’arbitro.
Bucca era coinvolto in un’altra vicenda: l’arbitro, che ha svolto questa funzione anche alle Olimpiadi di Tokyo, era stato sospeso per 30 giorni dalla federazione italiana di scherma dopo che una giovane aspirante arbitro (maggiorenne, in questo caso) lo aveva accusato di molestie, in occasione sempre del Gran premio «Renzo Nostini» che si è svolto a Riccione dal 9 al 19 ottobre. La ragazza, ventenne, aspirante arbitra di scherma, «ha raccontato di essere stata invitata dal 42enne ad appartarsi insieme a lui nella camera dell’hotel in cui entrambi soggiornavano. Lì, ha riferito la 20enne, l’uomo avrebbe cercato di convincerla a concedersi a lui, in cambio di un aiuto a superare gli esami per diventare arbitri nazionali. La giovane non si è però rivolta alla giustizia ordinaria: il giorno seguente (il 19 ottobre) ha raccontato tutto al suo delegato regionale, quindi anche al presidente di Federscherma e a cinque delegati federali». La vicenda si era conclusa con una sorta di patteggiamento interno, che non era finito nelle stanze dei tribunali.