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13/12/2022 09:02:00

Il fiume di droga che dalla Calabria arriva a Trapani e Marsala: 32 arresti

 C'è un canale del traffico di droga che parte dalla Calabria ed arriva fino alla provincia di Trapani ed a Marsala. E' quello che ha scoperto la Procura antimafia, nell'indagine che oggi ha portato a decine di arresti non solo in provincia di Trapani ma in Calabria ed in Campania. 

Dalle prime ore di oggi, 13 Dicembre 2022, personale della Polizia di Stato sta eseguendo una vasta operazione antidroga tra le città di Perugia, Salerno e Trapani.

I reati contestati agli indagati sono di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti; detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti; ricettazione e detenzione di armi e munizioni. Centinaia i poliziotti delle squadre mobili e delle unità cinofile impegnate nelle operazioni.

Sono 32 gli arresti, di cui 19 in carcere. Decine le perquisizioni tra le province di Trapani e Reggio Calabria nei confronti di numerosi soggetti accusati, a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Le indagini, coordinate dalla direzione distrettuale antimafia di Palermo, hanno permesso di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti di due distinte organizzazioni criminali.

Queste due organizzazioni erano tra loro collegate, operavano a Trapani e in parte della provincia. Erano in grado di garantire il funzionamento di numerose piazze di spaccio ubicate in sia nel capoluogo che a Marsala. In particolare, un primo gruppo faceva capo ai componenti di una nota famiglia criminale trapanese da tempo egemone in città nella gestione dei traffici di droga. Secondo quanto ricostruito dal Gip di Palermo, aveva organizzato più piazze di spaccio, dislocate in diversi punti della città.

Un secondo gruppo avrebbe avuto quale elemento di vertice il figlio di un esponente della famiglia mafiosa di Paceco. Tra gli aderenti anche un altro elemento già condannato in quanto ritenuto affiliato a Cosa Nostra. Questo gruppo invece si occupava principalmente di garantire l’approvvigionamento delle sostanze, attraverso la raccolta del denaro, l’organizzazione dei viaggi da e per la Calabria e il mantenimento dei rapporti con soggetti vicini alle ndrine operanti nel Rosarnese.

Durante le indagini dell’operazione, denominata “Acheron”, sono state sequestrati oltre 35 chilogrammi di hashish e 5 di cocaina. A fronte di queste ingenti perdite di stupefacenti i gruppi criminali si erano anche ingegnati per rifarsi in qualche modo. Secondo l’attività investigativa della Procura i vertici avevano ipotizzato di creare una sorta di “cartello”. Un modo per far lievitare il prezzo dello stupefacente e poter così compensare le perdite.