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13/12/2022 07:43:00

Trapani e Marsala: operazione antidroga, decine di arresti. I particolari e i nomi

15,30 -  A detenere il monopolio della droga a Trapani, a tal punto da prospettare l'istituzione di un “cartello” sulla falsariga dei narcos colombiani, erano due organizzazioni, ben articolate e collegate tra loro, sgominate all'alba di oggi dalla polizia.

Ventotto le persone finite in manette nell'ambito del blitz scaturito dall'operazione denominata “Acheron”. Un vasto traffico di sostanze stupefacenti, tra la provincia di Trapani e la Calabria, all'ombra della mafia.

A capo di uno dei due gruppi smantellati, infatti, c'era Giuseppe Salerno, figlio di Carmelo esponente della “famiglia” di Paceco e dello stesso sodalizio faceva parte anche Gianfranco Gianni già condannato in quanto ritenuto affiliato a Cosa nostra.

Il figlio dell'uomo d'onore pacecoto, assieme ad altri complici, aveva il compito di provvedere all'approvvigionamento di droga, attraverso la raccolta di denaro e l'organizzazione dei viaggi in Calabria dove, secondo le risultanze investigative, era a contatto con soggetti ritenuti vicini alle ndrine che operano nel rosarnese.
Dell'altro gruppo, invece, faceva parte la famiglia trapanese Beninati da tempo egemone in città nei traffici di sostanze stupefacenti, in particolare, nel popolare quartiere Fontanelle detto il Bronx.

A guidare il sodalizio, Giuseppe Felice Beninati che avrebbe organizzato più “piazze” di spaccio all'interno del rione e in prossimità del quartiere Sant'Alberto. Piazze divenute il punto di riferimento per centinaia assuntori di sostanze stupefacenti.

Giuseppe Felice Beninati oltre ad approvvigionarsi di cocaina da Giuseppe Salerno, si riforniva della stessa sostanza, ma anche di hashish. dal pregiudicato Massimo Ferrara, ma anche dai palermitani Filippo Raccuglia e Vincenzo Mazzola.

Dalle indagini, inoltre, è emersa una collaborazione tra Giuseppe Salerno e Leonardo Casano, pluripregiudicato ritenuto vicino alla famiglia mafiosa marsalese, raggiunto, lo scorso mese di settembre, da una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nell'ambito dell'operazione Hesperia.

All'alba di oggi in carcere sono finiti: Antonino, Francesco, Giuseppe, Giuseppe Felice Beninati; Leonardo Casano; Michael Criscenti; Angelo D'Agostino; Francesco Di Bartolo; Massimo Ferrara; Filippo Giacalone; Gianfranco Gianni; Vincenzo Gigante; Ottavio Monaco; Filippo Raccuglia; Francesco Ruggirello; Giuseppe Salerno; Carmelo Schifano; Antonino Tranchida.

Arresti domiciliari, invece, per Cristian Balistrieri; Irene Di Girolamo; Pietro Paolo Marino; Domenico Mauro; Vincenzo Mazzola; Maria Grazia Pirrotta; Giuseppa Prinzivalli; Leonardo Rubino; Salvatore Tranchida.

Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, hanno preso il via in seguito all'operazione Reset, culminata nel 2019 nell'esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di diversi componenti della famiglia Beninati.

 13,20 - Ecco i nomi degli arrestati nell'operazione di oggi della Squadra Mobile di Trapani su un maxi traffico di droga dalla Calabria verso Marsala e Trapani. 

I nomi degli arrestati (alcuni in carcere, altri ai domiciliari), sono questi, con accanto luogo e data di nascita:

Cristian Balistrieri (Palermo, 1980)
Antonino Beninati (Palermo, 1978)
Francesco Beninati (Palermo, 1983)
Giuseppe Beninati (Palermo 1987), che è il soggetto ritratto nella foto di questo articolo. 
Nel 2016, infatti, fu arrestato per una sparatoria nel rione Sant'Alberto a Trapani. 
Giuseppe Felice Beninati (Erice, 1997)
Leonardo Casano (Marsala, 1972)
Alessio Castoro (Alba, 1989)
Michael Criscenti  (Erice, 1999)
Angelo D'Agostino (Cinquefrondi, 1982)
Francesco Di Bartolo (Trapani, 1975)
Irere Di Girolamo (Erice, 1979)
Massimo Ferrara (Erice, 1980)
Filippo Giacalone (Erice, 1994)
Gianfranco Gianni (Paceco, 1963)
Vincenzo Gigante (Trapani, 1980)
Pietro Paolo Marino (Palermo, 1997)
Domenio Mauro (Erice, 1987)
Vincenzo Mazzola (Palermo, 2000)
Ottavio Monaco (Erice, 1986)
Maria Grazia Pirrotta (Palermo, 1987)
Giuseppe Prinzivalli (Marsala, 1974)
Filippo Raccuglia (Palermo, 1998)
Leonardo Rubino (Erice, 1979)
Francesceo Ruggirello (Erice, 2000)
Giuseppe Salerno (Erice, 1990)
Carmelo Schifano (Erice, 1984)
Antonino Tranchida (Erice, 1986)
Salvatore Tranchida (Erice, 1955).

Un ventiovesimo indagato è al momento irrereperibile.

Le indagini hanno preso il via dall'operazione del 2019 "Reset", che riguarda la famiglia Beninati, che controllava lo spaccio nel quartiere di San Giuliano, ad Erice, soprannominato il "Bronx". Sono stati scoperti due gruppi criminali, uno facente capo a Giuseppe Felice Beninati, e uno a Giuseppe Salerno, subentrato al padre Antonino, che aveva allargato il giro anche al rione Palme. 

 

 12,20 -  In tarda mattinata le persone arrestate nel blitz antidroga, hanno lasciato la questura di Trapani per essere accompagnate alle carceri Pietro Cerulli. Ad attenderli fuori, i parenti.

Un elicottero dall'alto sorvolava la zona. Il lungo serpentone delle auto della polizia ha percorso, a sirene spiegate, la centralissima via Fardella. La retata è stata messo a segno all'alba di oggi.

Trentadue le persone arrestate. Diciannove gli indagati finiti in carcere. I reati contestati sono associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti; detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti; ricettazione e detenzione di armi e munizioni. Dalle intercettazioni sarebbe emerso che alcuni elementi di spicco dell'organizzazione che controllava le piazze di spaccio trapanesi, avevano ipotizzato di creare una sorta di “cartello della droga”, in modo da far lievitare il prezzo dello stupefacente immesso in commercio. 

 

 

09,00 -  C'è un canale del traffico di droga che parte dalla Calabria ed arriva fino alla provincia di Trapani ed a Marsala. E' quello che ha scoperto la Procura antimafia, nell'indagine che oggi ha portato a decine di arresti non solo in provincia di Trapani ma in Calabria ed in Campania.

Dalle prime ore di oggi, 13 Dicembre 2022, personale della Polizia di Stato sta eseguendo una vasta operazione antidroga tra le città di Perugia, Salerno e Trapani.

I reati contestati agli indagati sono di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti; detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti; ricettazione e detenzione di armi e munizioni. Centinaia i poliziotti delle squadre mobili e delle unità cinofile impegnate nelle operazioni.

Sono 32 gli arresti, di cui 19 in carcere. Decine le perquisizioni tra le province di Trapani e Reggio Calabria nei confronti di numerosi soggetti accusati, a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Le indagini, coordinate dalla direzione distrettuale antimafia di Palermo, hanno permesso di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti di due distinte organizzazioni criminali.

Queste due organizzazioni erano tra loro collegate, operavano a Trapani e in parte della provincia. Erano in grado di garantire il funzionamento di numerose piazze di spaccio ubicate in sia nel capoluogo che a Marsala. In particolare, un primo gruppo faceva capo ai componenti di una nota famiglia criminale trapanese da tempo egemone in città nella gestione dei traffici di droga. Secondo quanto ricostruito dal Gip di Palermo, aveva organizzato più piazze di spaccio, dislocate in diversi punti della città.

Un secondo gruppo avrebbe avuto quale elemento di vertice il figlio di un esponente della famiglia mafiosa di Paceco. Tra gli aderenti anche un altro elemento già condannato in quanto ritenuto affiliato a Cosa Nostra. Questo gruppo invece si occupava principalmente di garantire l’approvvigionamento delle sostanze, attraverso la raccolta del denaro, l’organizzazione dei viaggi da e per la Calabria e il mantenimento dei rapporti con soggetti vicini alle ndrine operanti nel Rosarnese.

Durante le indagini dell’operazione, denominata “Acheron”, sono state sequestrati oltre 35 chilogrammi di hashish e 5 di cocaina. A fronte di queste ingenti perdite di stupefacenti i gruppi criminali si erano anche ingegnati per rifarsi in qualche modo. Secondo l’attività investigativa della Procura i vertici avevano ipotizzato di creare una sorta di “cartello”. Un modo per far lievitare il prezzo dello stupefacente e poter così compensare le perdite.

08,00 -  Importante operazione antidroga a Trapani e Marsala, con decine di arresti e perquisizioni effettuate da più di 150 agenti. 

Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo hanno ricostruito l’esistenza di due distinte organizzazioni criminali, tra loro collegate, che approvvigionavano e controllavano le piazze di spaccio a Trapani e Marsala.

Il primo gruppo fa capo una nota famiglia criminale trapanese, da tempo egemone in città nella gestione dei traffici di droga.

Un secondo gruppo avrebbe al vertice il figlio di un esponente della famiglia mafiosa di Paceco e un condannato per mafia. Si occupava principalmente di garantire l’approvvigionamento delle sostanze, attraverso la raccolta del denaro, l’organizzazione dei viaggi da e per la Calabria e il mantenimento dei rapporti con soggetti vicini alle ndrine di Rosarno.

Durante le indagini, culminate nel sequestro di oltre 35 chilogrammi di hashish e 5 di cocaina, è emerso che alcuni indagati volessero creare una sorta di “cartello”, in modo da far lievitare il prezzo dello stupefacente e poter così compensare le perdite subite.