“L’export siciliano, dopo la frenata dei periodi precedenti, torna decisamente e crescere nel terzo trimestre 2022. Da gennaio a settembre scorso, infatti, il fatturato delle vendite all’estero si è attestato complessivamente su 12,4 miliardi di euro con un aumento del 67% rispetto allo stesso periodo del 2021 e del 53% rispetto al secondo trimestre del 2022”. A certificare i numeri delle esportazioni siciliane è l’Osservatorio economico di Unioncamere Sicilia che ha elaborato i dati regionali dell’Istat riguardanti l’export nei primi nove mesi del 2022. Il dato nazionale è altrettanto positivo e fa registrare un incremento positivo del 21% rispetto all’anno precedente con 460 miliardi di fatturato.
L’area geografica nel quale il prodotto Made in Sicily è sempre più apprezzato è l’Europa, seguita da Africa settentrionale, Asia orientale e America settentrionale. La classifica dei paesi destinatari dei prodotti dell’isola nel terzo trimestre 2022 sono, in vetta la Turchia con 1,2 miliardi, Gibilterra con 1,1 miliardi, Stati Uniti con 921 milioni, Croazia con 795 milioni, e a seguire Francia, Slovenia, Tunisia, Spagna e Marocco.
«Vola l’export Siciliano – commenta il presidente di Unioncamere Sicilia, Giuseppe Pace – i dati confermano una netta ripresa nel terzo trimestre 2022 delle vendite all’estero superando i 12,3 miliardi di fatturato e si apprezza sapere che i prodotti Siciliani fanno gola principalmente ai paesi che appartengono all’area geografica europea (7,5 miliardi), ma anche Africa (2,3 miliardi), Asia (1,3 miliardi) e America settentrionale (1 miliardo). Mi conforta registrare – aggiunge Pace – che la voglia di competere sui mercati internazionali è diventata una priorità per le imprese dell’isola”.
Tra le province con la migliore performance, Siracusa si conferma in cima alla classica con 8,3 miliardi di fatturato. Seguono Catania (1,6 miliardi), Messina (1,2 miliardi), Ragusa (486 milioni) e Trapani (264 milioni). I settori che hanno spinto principalmente l’export della Sicilia nel terzo trimestre 2022, sono coke e prodotti petroliferi raffinati con 8,2 miliardi che rappresentano la fetta più grossa, prodotti Chimici con 889 milioni, Agroalimentare e bevande con 788 milioni, Computer e apparecchi elettronici con 695 milioni circa di fatturato.
«A fare la parte del leone fra i settori – aggiunge il Segretario Generale di Unioncamere Sicilia, Santa Vaccaro – sono come spesso avviene ‘coke e prodotti petroliferi raffinatì che rappresentano oltre il 67% del totale delle esportazioni made in Sicily. Apprezzati all’estero, oltre ai prodotti chimici, i ‘prodotti agroalimentari e le bevandè che certificano che le eccellenze dell’isola sono sempre gradite in tutto il mondo”. (Italpress)