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19/12/2022 06:00:00

  Qualità della vita: perché, nonostante tutto, bisognerebbe vivere a Trapani

Su 107 province, Trapani è al 93esimo posto per qualità della vita. Anche quest'anno l’indagine del Sole 24 Ore arriva puntuale con la classifica delle province italiane. Il focus è, per l’appunto, la “qualità della vita”.

Ma cosa si intende con questa locuzione? Il noto quotidiano, più che fornirci una definizione di essa, ci presenta 90 indicatori in base ai quali valutare se in un luogo si possa vivere meglio che in un altro. Rispetto all’anno passato, il nostro territorio guadagna 12 posizioni, ma si piazza sempre in fondo alla classifica. E allora snoccioliamo pure questi indicatori - magari non proprio tutti e 90 - per cercare di capire se alla fine, nonostante tutto, valga la pena continuare a vivere a Trapani e provincia.

Partiamo dal clima. Non male: Trapani è 19esima in classifica! Vero, talvolta le condizioni meteo ci espongono al rischio idrogeologico e alle sue ben note conseguenze, ma nel complesso abitiamo nella California d’Italia: sole tutto l’anno e vento sempre pronto a spazzare le - poche - polveri sottili. E ad attrarre velisti da ogni dove. Avvertiamo il bisogno dei riscaldamenti giusto per un paio di mesi d’inverno, il che ci aiuta - e non poco - nella crociata contro i rincari energetici.

Costi per vivere. Meglio in affitto che in un appartamento di proprietà. Il canone medio di locazione si abbassa di quasi il 6% rispetto al 2021, e incide in misura nettamente minore che in altri posti sul reddito medio dichiarato. I prezzi degli immobili in vendita salgono di un pelino, ma risulta comunque vantaggioso investire nel mattone: siamo, infatti, a circa 900€ al mq. La spesa delle famiglie per il consumo di beni durevoli si attesta a 2.064€, contro i 2.687€ della media nazionale.

Lavoro. Male. Troppi i giovani che non lavorano e non studiano e un tasso di occupazione fermo al 45%. Eppur si muove qualcosa … a muoversi è l’imprenditorialità giovanile, leggermente al di sopra della media nazionale, e si registrano anche le prime startup innovative sul territorio. Diciamo che qui da noi il lavoro non lo si trova ma lo si crea.

Sicurezza sociale. Furti, rapine e delitti informatici al di sotto della media nazionale, il resto è meglio non commentarlo. Ma non siamo certo a Caracas, possiamo vivere ragionevolmente tranquilli. Sempre che non abbiamo a che fare con gli estorsori.

Cultura. Qui non ci sono scuse! Ma com’è possibile che un luogo così denso di storia non riesca a farsi promotore di iniziative culturali a tutti i livelli. È davvero uno spreco! A ben vedere, potrebbe essere un’opportunità per fare impresa, come a dire che qui il mercato non è ancora saturo quindi investire potrebbe essere profittevole.

Pertanto, la provincia di Trapani è sì al 93esimo posto, ma ci sono tanti fattori distintivi che la caratterizzano e che, messi nelle mani giuste, potrebbero farle scalare la classifica. C’è da osservare che troppo spesso noi trapanesi soffriamo di abulia e scetticismo, che dovremmo invece indossare occhi nuovi per guardare al potenziale che stiamo disperdendo. Un po’ come Patrizia, 42 anni, quality assessor cuneese che, rapita dalle bellezze e dal ritmo di vita cadenzato, ha deciso di trasferirsi a Trapani e di tatuarsi addirittura le coordinate di quello che ai nostri microfoni ha orgogliosamente definito “il mio posto nel mondo”.